Lusso senza crisi. Il diavolo a Palermo veste Prada?

Negozi piuttosto vuoti e commessi con le braccia incrociate: a Palermo i settori maggiormente colpiti dalla crisi appaiono quelli dell’abbigliamento e delle calzature. Chi deve fare questo tipo di acquisti o regali aspetta ormai gli sconti ufficiali. Perché, si sa, la crisi non risparmia (quasi) nessuno. Ma quasi: l’industria del lusso anche a Palermo come per magia non conosce crisi e lo dimostra ancora una volta sbaragliando quelli che sono i mercati “tradizionali” su tutti i fronti, anche su quelli più colpiti da questo periodo difficile. Il salotto della città è sempre più un quadrilatero di griffe, prova ne è il primo negozio palermitano a firma tedesca Hugo Boss, che ha inaugurato lo scorso 6 dicembre.

Il nuovo store della maison Prada ne è dimostrazione ulteriore: inaugurazione in pompa magna giovedì 15 dicembre e in una location d’eccezione, che fu Benetton e ancor prima Napoleon: l’edificio che si trova ad angolo tra la via Libertà e piazza Castelnuovo. Trattasi di 630mq su 3 livelli collegati da una scala in marmo nero: uno spazio chic progettato dall'architetto Roberto Baciocchi. Tra volte affrescate e pavimento a scacchi bianchi e neri, pareti in tela verde pallido e materiali innovativi del mobilio. Al piano terra si trovano gli accessori donna, completati dal womenswear al primo piano. Al piano interrato, invece, c'è tutto il mondo maschile.

Moltitudini sono accorse, tra tartine e champagne e cadeau finale, al debut de la maison; tra gli altri, la top model Eva Riccobono, ma anche autorità locali come il presidente della Provincia di Palermo Giovanni Avanti e l'assessore regionale ai beni culturali Sebastiano Missineo. Stefano Cantino, il direttore Relazioni Esterne e Comunicazione del Gruppo Prada, spiega: «Questa apertura si inquadra nella strategia di espansione del canale retail, ed è particolarmente significativa in quanto la Sicilia ha una profonda, antica e consolidata tradizione di sofisticata eleganza». Balarm ha realizzato per voi un reportage esclusivo a firma Gianni Cipriano.