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Due bimbe, il nostro mondo e i piccoli gesti universali: la storia di Amalia e Grace

Si dice che non puoi dire di avere veramente vissuto fin quando non hai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti: un singolo gesto può cambiare l'universo

  • 12 settembre 2019

La foto è stata scattata dai volontari della Tulime Onlus

Il gruzzoletto, messo da parte con sacrifici e lavoretti extra, inizialmente era stato destinato all’acquisto di una motocicletta, mezzo utile a concludere una volta per tutte i pellegrinaggi mattutini fino a scuola, evitare le scarpe impolverate e ridurre al minimo l’impatto dirompente degli acquazzoni sui suoi vestiti e sulla sua salute durante la stagione delle piogge.

In un angolo del suo cuore, quello più egoista, vorrebbe seguire il piano originale come peraltro ha suggerito, con una punta di stizza nella voce, anche la sua fidanzata Martha ma sa già che tutto ciò che ha risparmiato servirà a pagare la scuola di Amalia. Non basterà che per un anno, per gli altri quattro si vedrà.

Ha sempre avuto un debole per quella ragazzina dalla mente pronta, la sua allieva migliore, la più dotata ma per coincidenza anche la più sfortunata. Perdere un genitore è di per sé un evento traumatico, perderli entrambi, a dodici anni è una vera e propria tragedia specie se non hai nessuno e oltre a dover sopportare tutto il dolore devi anche ingegnarti per sopravvivere.
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La casetta di Amalia, quattro mura traballanti sulla cima di una collinetta spoglia, con due orbite scure al posto delle finestre non oppone alcuna resistenza al vento e alla pioggia; la bambina ha passato due settimane da sola, tremando di freddo e di paura nelle ore notturne, accogliendo l’alba come una benedizione, soffocando i brontolii dello stomaco in attesa che Babu le porti un po’ di polenta.

Babu, il vicino di casa si è incamminato ogni giorno alla stessa ora, sapendo di trovare Amalia ancora con la divisa addosso, un libro sulle ginocchia a fare ciò per cui giù al villaggio è diventata famosa: studiare.

Si è consultato con sua moglie, anche lei preoccupata per le sorti di Amalia e alla fine hanno deciso e l’hanno accolta a vivere con loro, non hanno nulla da offrirle se non un tetto e una scodella di cibo caldo, sanno già che non potranno mandarla a scuola ma almeno sarà al sicuro.

Anche Babu, nonostante la sua logica elementare, ha capito che Amalia, rimanendo fra i banchi di scuola, potrebbe fare tanta strada, ma sa di essere solo un vecchio senza mezzi né forze e per lei ha già fatto il possibile.


Questa è una storia vera. Che riguarda anche te. Mi sono sempre chiesto se a fronte di un sistema globale ingiusto ed iniquo, nel quale intendiamoci chiunque stia leggendo questo testo è in una situazione di privilegio qualunque sia la sua condizione sociale ed economica, abbia senso un intervento puntiforme. Una azione singola. Un semplice gesto.

La risposta che mi do sempre in questi casi è che si agisce sempre e soltanto per azioni singole. Ed il movimento finale è dato dalla somma delle singole azioni di ciascuno. È cosi che indichiamo la direzione al mondo.

Da diversi anni sono socio di Tulime, in Swahili, la lingua della Tanzania, significa "coltiviamo": è un congiuntivo esortativo, un invito a fare.

Tulime in questi anni ha fatto di tutto, ha aiutato le comunità a costruire pozzi per l’acqua, ha finanziato piccole imprese locali aiutando donne sole a togliersi dalla povertà, ha comprato occhiali da sole per albini che viveno chiusi in casa ai margini della società, ha contribuito finanche a costruire una scuola.

Tulime in qualche modo coltiva la speranza che sia possibile immaginare e costruire un mondo diverso e migliore, abbandonando l’idea che vi sia un pensiero dominante da esportare quanto piuttosto la necessità di comprendere l’altro ed aiutarlo con i suoi propri mezzi, in uno scambio che sappia arricchire entrambi.

La politica messa in atto da Tulime è quella di incoraggiare accelerando i processi sui territori, partendo dal presupposto che siamo tutti abitanti dello stesso pianeta, e ciascuno ha qualcosa da dire e da fare per l’altro.

Si dice che non puoi dire di avere veramente vissuto fin quando non hai fatto qualcosa per qualcuno che non potrà mai ripagarti.

Così è certamente per Amalia, di cui ormai conosci la storia, e per Grace, le due bambine la cui povertà è talmente alta che rende impossibile che continuino i loro studi.

Tulime ha deciso di coltivare il loro futuro, qui trovate i dettagli del progetto e le modalità per contribuire.

Se è vero che ciascuno di noi può fare poco, ciascuno di noi con poco può fare tanto. Sarà bello scoprire che tra cinque o sei anni, grazie anche al nostro aiuto, ed all’impegno che sono certo queste bimbe metteranno per dare frutto all’opportunità ricevuta, saranno esse stesse occasione di crescita anche per la loro comunità.

Io posso garantire, perché vivo l’associazione, ne conosco i bilanci e le modalità operative, che Tulime spenderà fino all’ultimo euro che ciascuno di noi vorrà donare per sostenere gli studi di queste bambine.

Vi invito piuttosto ad associarvi ed a sostenere l’associazione perché i finanziamenti sono interamente destinati ai progetti e troppo spesso l’associazione si trova in difficoltà per la sua gestione ordinaria per quanto sobria essa sia. Io penso che Tulime sia un piccolo orgoglio della nostra città.

Posso anche dirvi, e di questo dovete tenere conto se deciderete di fare qualcosa, che se donerete mille euro o un euro nessuna delle due bambine potrà mai ripagarvi per quello che avete fatto.
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