Parla il direttore del Conservatorio: guariamo la movida
Daniele Ficola, direttore del Conservatorio Bellini di Palermo, invia una lettera nella quale esprime le sue opinioni sul discusso argomento della movida palermitana

La redazione di Balarm riceve e pubblica l'accorata lettera di Daniele Ficola, direttore pro tempore del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, nella quale esprime il suo punto di vista e avanza le sue proposte riguardanti un argomento di grande attualità: la movida della città.
Gentile redazione,
in qualità di cittadino e di direttore pro-tempore del Conservatorio di Palermo mi sento di intervenire in merito alla questione della cosiddetta "movida palermitana" che in questi giorni sta infiammando le cronache.
Ho specificato nella mia "duplice veste" in quanto da cittadino, abitando in centro storico, subisco purtroppo gli effetti negativi di questo fenomeno che sono noti a tutti ed è inutile ripetersi (chiasso fino a tarda notte, difficoltà a raggiungere le proprie abitazioni con le automobili e altri oggettivi disagi).
In qualità di direttore del Conservatorio potrei forse fare delle utili proposte per mitigare l'aspetto "acustico" aggressivo che tormenta molti residenti. Tra le accuse che ho letto nei confronti dell'Amministrazione Comunale da parte dei gestori ve ne è una emblematica: state uccidendo la musica a Palermo.
Il concetto di "musica" fortunatamente è ben più ampio e complesso rispetto a quello che spesso siamo costretti ad ascoltare nelle notti palermitane (attenzione, non scegliendo di farlo ma per inevitabile imposizione di trasmissione acustica).
Per cui basterebbe attuare, con l'ausilio dell'Amministrazione Comunale o di chiunque altro interessato, un piano di "risanamento" (lasciatemi usare questo termine anche in questo caso) che promuova altri piacevolissimi intrattenimenti musicali che non superino i decibel sopportabili da una comunità civile e progredita. E questo solo per l'aspetto della musica ad alto volume.
Altri capitoli occorrerebbero per spiegare a tutti come ci si dovrebbe comportare sotto le finestre di chi desidera riposare in pace (non nell'altro mondo ma in questo) da una certa ora in poi…. lancio ovviamente un'idea, che occorre studiare e perfezionare.
Stando così le cose non potremo fare altro che assistere quasi impotenti a scene di vera e propria "disperazione" da parte dei residenti privati di una delle libertà fondamentali: il diritto alla quiete e al riposo (già altamente compromessi peraltro dai "normali" rumori della vita quotidiana).
Bene la Procura e bene l'Amministrazione Comunale. Ma perché ridursi sempre alle azioni "di forza". Parliamone per piacere nell'interesse di tutti, gestori compresi!
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