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Movida palermitana: contro-ordinanza degli esercenti

A seguito dell'ordinanza sindacale che regolamenta la movida notturna, gli esercenti rispondono con una ordinanza "fai da te" che diviene sintesi di più esigenze

  • 28 maggio 2013

Se lo tsunami potesse prendere le forme degli esseri umani, possibilmente avrebbe le sembianze di esercenti, ristoratori e gestori di locali notturni della città di Palermo. E non perché vogliamo esagerare, ma perché nessuno di loro è stato con le mani in mano “subendo” un'ordinanza sindacale sulla movida notturna, a detta loro, ingiusta. Per questo, a seguito di un incontro tra gli stessi, è stata stilata una proposta alternativa, una sorta di ordinanza fai da te che di certo non inficia il lavoro fatto dall'amministrazione comunale, ma diviene sintesi di diverse esigenze, ovviamente da un loro personale punto di vista.

Attori protagonisti della faccenda l'alcol e la musica, considerati come croce e delizia delle serate in compagnia tra ragazzi. Secondo l'ordinanza proposta dal sindaco Orlando, insieme agli assessori Marco Di Marco e Giusto Catania, dall'1 giugno al 30 settembre, dunque durante tutta la stagione estiva, a Palermo dovrebbe scattare lo stop alla vendita di prodotti d'asporto, dunque di bevande in bottiglie e bicchieri di vetro o lattine in luoghi pubblici.

Ma non solo. La musica nelle spiagge, negli stabilimenti balnerari, negli spazi aperti dei locali e negli esercizi commerciali sarà inibita dall'una di notte in poi (da mezzanotte in poi, nei giorni feriali e festivi). Ogni week end, dal venerdì alla domenica e nei prefestivi, basta “chiasso e baccano” - seppur musicale - per divertirsi.

E c'è chi non è d'accordo. Molta gente legata al mondo della notte ha partecipato alla stesura, a seguito di una serie di considerazioni, di una proposta di modifica dell'ordinanza che sta facendo tanto discutere. Per la precisione, per una condivisione del regolamento da applicare all'attività di somministrazione ed intrattenimento musicale nel nostro territorio, sarebbero necessarie alcune accortezze che tengano in considerazione anche l'attività degli operatori del settore.

Entriamo nel merito. Gli orari, troppo coercitivi, andrebbero rimodulati senza fare, come si suol dire, di tutta l'erba un fascio. In particolare, infatti, viene proposto di suddividere le realtà locali in differenti fasce. D'altronde, per l'influenza stagionale, non tutte le zone sono “in voga” durante l'intero anno. Zone “cittadine”, del “centro storico” e “turistiche”, dovrebbero essere soggette a una diversa disciplina d'orario, diffusione in decibel e tipo di intrattenimento.

I limiti nell'emissione acustica - secondo l'ordinanza 70 decibel fino alle 22 e 60, invece, dalle 22 in poi - dovrebbero essere riguardati, magari attraverso una valutazione fonometrica comparativa in riferimento ai decibel ambientali. Al centro storico e nelle zone turistiche, crocevia del divertimento palermitano, inoltre, il termine massimo delle esibizioni potrebbe essere fissato per le 10, nel centro città per le ore 00.30 e nelle zone costiere fino all'1 di notte. Ovviamente, ogni orario potrebbe essere prorogato di un'ora nel week end, mantenendo comunque la musica di sottofondo fino a chiusura attività.

Ma non solo. Il monito investe anche le bevande alcoliche. La proposta alternativa in risposta a quella “anti-baccano”, su questo aspetto non mostra nessun disappunto sostanziale. D'altronde, è la stessa comunità europea a disciplinare la limitazione alla vendita di prodotti d'asporto. Piuttosto, l'iniziativa tende a sensibilizzare e a rendere effettiva una regolamentazione della raccolta differenziata, che sia rapida ed efficace. Vi è mai capitato di fare un giro la domenica mattina per le strade di Palermo? Bottiglie di vetro in frantumi, bicchieri di plastica e ancora un odore alcolico nell'aria, che cagionano non pochi disagi ai commercianti interessati.

Una sommossa commerciale che vede firmatari: Antonio Ferrante (associazione culturale Efata), La bottega del monito, Ai Chiavettieri, Hub, Atelier, Qvivi, Cavù, Boga, Berlin, Tredici tapas, Siciliano, Vespa café, Jackass, Mille e una notte, Eduardo de Filippis - consigliere circoscrizione, Alessandro Sorrentino, Tonnara Bordonaro, Wagg, Ricovero, Live is live, associazione culturale Aula verde, Tony Troja, Nunzio Borino, Gabriele Mancino, Mauriziotto, Calogero Pitruzzella.

La contro-ordinanza non tace il riferimento alle zone dominate da quelli che definiscono i competitor low cost, quali Vucciria, Piazza Magione, Ballarò e Olivella. In queste zone, molte attività sono prive delle licenze e delle autorizzazioni necessarie. Nella giornata di venerdì 31 maggio si è svolto un incontro con l'assessore Di Marco, ai fini di un confronto costruttivo che ha visto la partecipazione di molti commercianti. A raccontarlo Eduardo De Filippis, consigliere della VII Circoscrizione: «Siamo soddisfatti per essere stati riconosciuti come interlocutori validi e competenti da parte dell’Amministrazione. Questo è stato possibile soprattutto grazie al senso di responsabilità dimostrato, suggerendo proposte costruttive e non irricevibili, nell’interesse sia dei commercianti sia dei residenti».

Ma in “soldoni” quest’incontro cosa ha sortito? Intanto l’ordinanza prende avvio dal primo giugno, anche se è previsto un’ulteriore tavola rotonda dopo i primi sei giorni di vigore per valutare, tutti insieme, i risultati della stessa. «Abbiamo ricordato all’assessore Di Marco - aggiunge De Filippis - che la musica è anche una forma di cultura. Pertanto, è necessario trovare una regolamentazione condivisa se si vuole arrivare preparati all’appuntamento del 2019, che vede Palermo candidata ad essere la Capitale europea della Cultura».
AGGIORNAMENTI: Al bar Gascoigne di piazza Sant'Anna venerdì notte, 50 euro di multa e il sequestro di uno stereo. Quest'ordinanza "contro i decibel" è assordante per molti.

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