MUSICA
Una vita in musica: chi è Gregorio Bertolino, il nuovo direttore del Conservatorio
Pianista e docente, ha studiato musica in quelle stesse stanze: Bertolino intende seguire la linea di Ficola, dando spazio ai nuovi linguaggi e alle sinergie con l'esterno
Gregorio Bertolino
Proprio dai festeggiamenti partirà la nuova direzione: «Gran parte degli eventi sono stati organizzati e io stesso ho partecipato all'ideazione del progetto in qualità di vice direttore. - sottolinea Bertolino - Il Conservatorio collaborerà con il Comune con un programma di attività e concerti, anche per il 2018, anno in cui Palermo sarà Capitale della Cultura».
Un progetto che possa coniugare le diverse sfumature dell';istituzione sarà la chiave di volta di una gestione che, pur mantenendo l'imprinting di Daniele Ficola, vuole incrementare lo scambio e il dialogo culturale con Palermo.
«Il Conservatorio deve sempre più inserirsi nelle attività culturali cittadine - continua - collaborando con enti di produzione: fondamentale perché noi siamo un istituto di formazione che fa anche attività artistica mirata soprattutto alla preparazione degli studenti».
Nuovi linguaggi a cui tra le sale e i corridoi della storica sede di via Squarcialupo è già dato ampio spazio: quest'anno è anche stato aggiunto il Sassofono Jazz dopo la musica elettronica «Che ha un corso di eccellenze ed è straricco di allievi».
Lo stesso Gregorio Bertolino studiava in queste stesse stanze. «Allora pensavo solo a studiare - ricorda – non avrei mai pensato di diventare il direttore del Conservatorio che mi ha formato. L’emozione di fare l’esame di ammissione è immensa. Poi scopri che devi studiare tanto e che c’è anche fatica mescolata al divertimento».
Un cambiamento particolare, tra gli altri, sarà sicuramente messo in atto. Bertolino, pianista e insegnante di lettura e pratica pianistica, ha intenzione di portare nella stanza del direttore un pianoforte. «Uno dei pochi cambiamenti che ci saranno è questo - commenta - nei momenti di pausa suono già ma vorrei un pianoforte a coda. Come molti direttori di Conservatorio lascerò l’insegnamento, perché gli studenti hanno bisogno di un docente che si dedichi loro a tempo pieno».
«La linea esterna attivata, sia artistica che culturale, è stata un importante passo: abbiamo ripreso i contatti con tutti gli enti e le fondazioni musicali che operano nel territorio. Grande attenzione sarà rivolta all’organizzazione didattica, perché è dove si lavora in armonia che si lavora bene». Conclude.
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