CULTURA
Tutti ne parlano, molti non sanno cos'è: in breve, "Palermo Capitale della Cultura"
Eventi ma non solo: Palermo è la "Capitale italiana della Cultura" e non tutti sanno cosa vuol dire. Tra il calendario da scaricare e gli eventi salienti anche qualche informazione
"Donna Franca Florio" di Giovanni Boldini (particolare)
Ma non tutti sanno che significa. Per farla breve, ogni anno il Ministero dei Beni Culturali sceglie di sostenere economicamente le attività culturali e turistiche di una città italiana che già ha iniziato un percorso di crescita, aiutando l'amministrazione e le associazioni attive nei loro progetti a medio e lungo termine.
L'iniziativa in generale ha, sempre, tra gli obiettivi quello di "valorizzare i beni culturali e paesaggistici" e di "migliorare i servizi rivolti ai turisti". Quello ideato per Palermo è infatti un progetto di rivoluzione territoriale e non, come pensano in molti, un calendario di eventi, anche se questi sono 780 (almeno per ora).
Intanto però, gli eventi di grande richiamo ci sono, a cominciare dalle grandi mostre che stanno per essere inaugurate. Tra quelle più interessanti rientrano una retrospettiva del fotoreporter Robert Capa (all'Albergo dei Poveri ad aprile), Antonello da Messina (a palazzo Abatellis a ottobre) e l'esposizione del dipinto che ha catalizzato l'attenzione dei media lo scorso anno: la Franca Florio di Boldini (a villa Zito a marzo).
Ma a dare il via alle danze è il tema delle differenze seppur legato all'arte contemporanea: il grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo.
Circondato da sedie provenienti dai diversi Paesi che si affacciano su questo mare il tavolo "Love Difference" è l'opera di Michelangelo Pistoletto che sarà installata nel Salone delle danze di Palazzo Sant’Elia e che ospiterà iniziative e tavole rotonde sul tema del dialogo tra le culture, dell’accoglienza e del diritto alla mobilità umana per tutto l’anno.
Ai Cantieri culturali alla Zisa, alla Fondazione Sant’Elia e in centro storico - a marzo - ci sarà uno dei cinque eventi-faro dell’Anno Europeo del Patrimonio 2018.
Si tratta di quattro giorni di iniziative ai Cantieri Culturali della Zisa, delle finali di MigrArti cinema e della presentazione di MigrArti Catoon, c sarà il Convegno Europeo della Musica, tavole rotonde con importanti personalità nel campo della cultura sul significato dell’identità europea oggi, il tema della diversità, complessità e molteplicità di tale identità.
Non manca il risalto alle stagioni teatrali: dalle istituzionali come il Teatro Biondo alle indipendenti, come il Teatro Libero, non mancano i festival di cinema come il Sicilia Queer Film Fest né manifestazioni simbolo di una nuova generazione di palermitani: il Palermo Pride
Per quanto riguarda spazi fino a oggi "sacrificati" ecco una buona notizia, seppur soltanto all'esterno, il Castello Utveggio verrà valorizzato da una installazione particolarissima: "Moon", la grande luna visibile da tutta la città e anche dall’alto.
Si tratta di un progetto ideato dall’artista Filippo Panseca: una sfera biodinamica fotoluminescente sarà collocata sopra il castello, è anche fotocatalitica e abbatte gli odori, i fumi, le polveri e gli inquinanti che si trovano nell’ambiente, realizzando una “pulizia” pari a quella che produrrebbero 700 alberi ad alto fusto.
Apre a giugno l’enorme palazzo Butera, acquistato da Massimo Valsecchi e della moglie Francesca Frua de Angeli: 9mila metri quadri di spazi espositivi in cui trasferiranno parte della loro imponente collezione di arte contemporanea, nata nei primi anni Settanta.
C'è spazio per la musica: mille giovani musicisti arriveranno a Palermo il 16 giugno per anticipare di una settimana la consueta Festa della Musica che cade ogni anno il 21 giugno, ideata nel 1982 dal Ministero della Cultura francese e da lì, allargata a tutta Europa.
C'è spazio per convegni e incontri come “Le filosofie del Mediterraneo di ieri e di oggi" ma anche "Educare alle differenze", entrambe le manifestazioni saranno a settembre.
C'è spazio per i premi: il Premio delle Arti sceglie Palermo per ospitare la premiazone della sezione dedicata alle arti visive che coinvolge tutte le accademie italiane e il Premio internazionale Rosa d’Oro, assegnato a grandi esponenti della cultura.
Infine, accade che lo stesso anno in cui la città è Capitale italiana della cultura viene anche scelta dall'organizzazione olandese di una grande biennale d'arte contemporanea itinerante: Manifesta, che infatti vede già all'opera professionisti di diversi settori in vista dell'estate, quando inaugurerà.
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