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Come La Crusca ma solo per il dialetto: la "Cadèmia Siciliana" a tutela del siciliano

Un’iniziativa che coinvolge sempre di più il mondo accademico: l'associazione no profit Cadémia Siciliana ha l'obiettivo di accrescere l'importanza del dialetto

Balarm
La redazione
  • 11 dicembre 2017

Foto di Luigi Strano

Viene spesso svilito, ma il dialetto siciliano è un vero scrigno di preziosità per la sua complessità e ricchezza: per tutelarlo e promuoverlo è nata l'associazione no profit Cadèmia Siciliana, schierata in prima fila dal 2016 per far rivivere una lingua di cui spesso si ignora l’importanza.

Cadèmia Siciliana, che ha l'obiettivo di accrescere l'importanza del siciliano nella definizione della nostra cultura e del nostro stesso modo di pensare, ha recentemente rilasciato la prima edizione del suo standard ortografico per la lingua siciliana.

A detta dei fondatori dell’associazione si tratta di un’iniziativa che coinvolge sempre più il mondo accademico e che va ulteriormente ampliandosi, affiancandosi altresì a molte altre proposte che mirano alla rinascita del siciliano.

Questo documento si propone di aiutare tutti i parlanti a imparare a scrivere nella loro lingua, lasciando loro la libertà di pronunciare le parole per come gli è stato insegnato. A questo scopo, i membri dell’associazione si dedicano continuamente alla ricerca di materiali che possano essere utili per l’apprendimento.
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Obiettivi di questa associazione sono infatti la riscoperta e la valorizzazione della lingua siciliana attraverso l’unione tra la conoscenza e la ricerca, sfruttando in modo particolare l’appoggio del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani dell’Università di Palermo.

Sono infatti più di 5 milioni le persone che parlano la lingua siciliana in Italia e in America, dove ancora oggi risiedono i discendenti delle famiglie emigrate nel secolo scorso. Per diffondere la lingua ed evitare la sua estinzione, Cadèmia si propone di coinvolgere i suoi collaboratori su più fronti, soprattutto attraverso il web e, in particolare, i social.

Per ulteriori informazioni e per seguire i progressi della Cadèmia è possibile consultare la pagina Fecebook dell'associazione.
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