ATTUALITÀ
Grande Migliore chiude: i dipendenti protestano
La direzione di Grande Migliore ha richiesto 12 mesi di cassa integrazione "per crisi aziendale" per 269 dipendenti: prevista la chiusura di tre punti vendita
Non sembra fermarsi l’ondata di crisi che ha colpito alcune delle attività commerciali storiche della città di Palermo: stavolta è il turno di Grande Migliore e dei negozi legati al marchio, il cui futuro appare sempre più incerto. Quelle che originariamente erano solo voci relative alla chiusura dei punti vendita, adesso sembrano diventare delle certezze: la direzione ha infatti richiesto 12 mesi di cassa integrazione “per crisi aziendale” per 269 dipendenti. La richiesta arriva dopo la messa in atto di altre strategie, come la mobilità incentivata volontaria o la stipula di contratti di solidarietà che scadono il prossimo giugno.
Già da alcuni mesi é in corso uno "svuotamento" degli scaffali, con la vendita straordinaria di articoli a prezzi ribassati, mentre il sito web della società tace e continua a pubblicizzare i lavori di amplimento del punto vendita di viale Regione. I negozi di via generale Di Maria e del lungomare Cristoforo Colombo, quest’ultimo a Trapani, saranno i primi a chiudere, mentre rimarrà aperto fino al 28 febbraio il grande magazzino di viale Regione.
C’è grande preoccupazione fra i dipendenti, che si chiedono quale sarà il loro futuro: alcuni di loro, aderenti ai sindacati Cisl Fisacat e Filcams Cgil hanno messo in atto uno sciopero dinanzi il punto vendita di viale regione, mentre altri hanno scelto di continuare comunque a svolgere il proprio lavoro fino alla chiusura definitiva. Nel corso della mattinata di giovedì 16 febbraio ci sono state tensioni fra gli sciperanti e il direttore dei negozi, Gioacchino Ferrara ed è prevista un corteo di protesta per venerdì 17 febbraio, fino alla prefettura di Palermo.
Il grande magazzino di viale Regione è stato inaugurato nel 1985: i negozi del gruppo sono stati per molti anni punto di riferimento per gli acquisti dei palermitani, dal bricolage all’elettronica, dal giardinaggio ai giocattoli. Adesso si parla di acquisizione da parte di altre società, come il marchio Casa Crea o il colosso tedesco MediaMarket, già proprietario dei negozi MediaWorld.
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