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Disfatta Palermo e il maldestro autogol di Garcia
Peccato! Gira proprio storto al Palermo che nell’autogol dello sventurato Garcia ha rivisto in rapida successione varie coincidenze sfortunate
Quando Santiago Garcia ha maldestramente infilzato la propria porta nel boato incredulo di S. Siro, in tutti i fans rosa è calato il sipario. A nulla è valso aver giocato un primo tempo alla pari contro un’appassita ma sempre grande squadra del calcio italiano ed un secondo tempo che, fino allo sfortunato autogol, aveva gettato in uno stato confusionale i nerazzurri , accompagnati dai fischi dei propri sostenitori.
Peccato! Gira proprio storto al Palermo che nell’autogol dello sventurato Garcia (complice il portiere Ujkani) ha rivisto in rapida successione tutte le coincidenze sfortunate, come i gol beccati allo scadere del tempo regolamentare di gioco contro l’Atalanta ed il Pescara, il gol dei tre punti divorato allo scadere da Ilicic in casa con il Toro ed il karakiri contro il Milan sul vantaggio di due gol a zero.
Le buone notizie della giornata arrivano dagli altri campi che tengono su il Palermo, ma sempre in piena bagarre nella lotta per non retrocedere. Non per infierire , ma in quella che è stata la settimana post euforia derby abbiamo assistito all’indecorosa eliminazione dalla Coppa Italia contro una squadra di B come il Verona e visto all’opera quelle che tutti definiscono le “seconde linee” di questo Palermo. Non sappiamo cosa abbia più amareggiato il pubblico palermitano nella serata di martedì, se il risultato finale o l’esibizione di gente come Cetto, Zahavi, Pisano, Labrin, Budan. Tutto ciò a testimonianza del disimpegno presidenziale, aldilà delle tante parole. Tutti i fans non potranno di certo dimenticare non solo la finale di Coppa Italia contro l’Inter ma CHI faceva parte di quella squadra.
Con le attenuanti di una rosa veramente modesta e già priva di due elementi importanti come Donati e Miccoli, assenti per squalifica a S. Siro, Gasperini ci ha messo del suo. Il merito che riconosciamo al tecnico, di aver forgiato una squadra compatta ed aggressiva e di non averla mai snaturata nel gioco sia che si giocasse in casa o in trasferta ed al cospetto di qualsiasi avversario è sotto gli occhi di tutti ma la gestione tattica della partita nel corso dei novanta minuti ed alcune sostituzioni operate in questa ed altre partite risultano quantomeno discutibili.
Per restare alla partita di Milano, come si fa a rinunciare contemporaneamente a Dybala-Brienza ed Ilicic (i tre elementi di maggiore spessore tecnico) in corso d’opera e specialmente quando si doveva tentare di ovviare alla disattenzione di Garcia? Perché insistere con il legnoso Kurtic a centrocampo e non affidarsi alla combattività di Rios ( nazionale uruguagio) o alla tecnica di Viola per affiancare Barreto?
Perché non affidarsi tra i pali all’esperienza di Benussi ma riproporre un discreto ma giovane Ujkani? Errori gravi sul piano tecnico e tattico, come il “vezzo” di sostituire il solito Brienza anche quando “Ciccio” fornisce il solito apporto tecnico unito al dinamismo ed alla copertura della propria zona di campo. L’AD Lo Monaco, grande intenditore di calcio come il presidente ma meno impulsivo sul piano caratteriale, dovrà confrontarsi con il tecnico ed ottenere adeguate giustificazioni sul piano squisitamente tecnico.
Altra cosa che il buon Lo Monaco non ha escluso, e sarebbe un vero e proprio cambio di rotta nelle strategie (?) di mercato societarie, è il ricorso a qualche prestito per aumentare il tasso tecnico e qualitativo che la squadra certamente abbisogna. In tempi di crisi che anche il calcio sta vivendo, le occasioni a prezzo da saldi di fine stagione possono prospettare occasioni imperdibili. La competenza non manca al dirigente rosanero che ha più volte ribadito di aver già individuato dove si dovrà operare per migliorare la squadra. Si potrà anche attingere da grosse squadre che farebbero volentieri a meno di quei giocatori poco utilizzati in virtù di quell’austerity che alleggerirebbe il proprio bilancio.
La prossima settimana sarà di scena al Barbera la Juventus campione d’Italia, un incontro che sulla carta risulta essere proibitivo. Ma anche la trasferta di Milano era ritenuta, anche a detta dei soliti esperti in vena di pronostici, dall’esito scontato e sappiamo tutti com’è andata nei novanta minuti giocati. Non vogliamo essere presuntuosi né permetterci di dispensare consigli al tecnico Gasperini, ma la Vecchia Signora ritornata in auge mal digerisce le squadre aggressive e ben schierate. Non disperiamo sul pronostico e non diamo nulla per scontato: il giochino lo lasciamo in mano ai soliti intervistati di turno o ex sfigati di entrambe le compagini. Quel che interessa davvero all’ambiente rosa sarà sfoderare una prestazione da derby e ci auguriamo il solito Miccoli formato castiga signora.
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