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Premio De Andrè: i Tamuna in finale al parco di Roma
Il gruppo palermitano Tamuna in finale al "Premio Fabrizio De Andrè" con il brano "Accussì": i quattro musicisti si esibiranno l'1 dicembre all'Auditorium di Roma
Una creatività libera, lontana dalle mode, dai generi e dai falsi concetti di commerciabilità sono requisiti basilari per partecipare "Premio Fabrizio De Andrè" che come ogni anno premia l'originalità e la vitalità della produzione artistica e che quest'anno conta tra i finalisti il gruppo palermitano Tamuna.
Accussì, quannu etti vuci e nuddu sienti è accussì, quannu t'incazzi e strinci i rienti è accussi, che chiudi tutto dentro l'anima. È "Accussì" il brano che ha attirato l'attenzione della commissione presieduta della cantante italiana Dori Ghezzi.
Con il loro stampo folk, rock e blues, i Tamuna nascono circa tre anni fa con il brano "Ciuscia" che ha vinto il premio nazionale "Edison Change The Music". La fase finale del premio si svolgerà a Roma.
L'uno dicembre i quattro musicisti del gruppo si esibiranno insieme agli altri dodici finalisti nella speranza di vincere il prestigioso premio: saranno quindi sul palco Giovanni Parrinello al tamburello e alle percussioni, Marco Raccuglia alla voce, Charlie Di Vita alle chitarre e Riccardo Romano al basso.
«Perché - continua - subito dopo averla fatta diventa di tutti. Il nostro obiettivo è quello di creare e custodire la bellezza, anche fallendo. Prendendo in prestito una frase di Winston Churchill il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo e noi non lo perderemo mai. Never give up!».
Un'occasione per farsi conoscere ed esibirsi all'Auditorium Parco della Musica della capitale, per continuare a diffondere il loro "rock di legno" così come dal principio hanno scelto di definire la loro musica che unisce diverse sonorità, dalla musica popolare siciliana ad influenze black, rock, reggae e pop.
Accussì, quannu etti vuci e nuddu sienti è accussì, quannu t'incazzi e strinci i rienti è accussi, che chiudi tutto dentro l'anima. È "Accussì" il brano che ha attirato l'attenzione della commissione presieduta della cantante italiana Dori Ghezzi.
Con il loro stampo folk, rock e blues, i Tamuna nascono circa tre anni fa con il brano "Ciuscia" che ha vinto il premio nazionale "Edison Change The Music". La fase finale del premio si svolgerà a Roma.
L'uno dicembre i quattro musicisti del gruppo si esibiranno insieme agli altri dodici finalisti nella speranza di vincere il prestigioso premio: saranno quindi sul palco Giovanni Parrinello al tamburello e alle percussioni, Marco Raccuglia alla voce, Charlie Di Vita alle chitarre e Riccardo Romano al basso.
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«"Accussì" -dice Giovanni Parrinello - è il nome che abbiamo dato al nostro singolo più intimo, ma è anche il nome che abbiamo dato al nuovo album in uscita. Noi siamo Accussì, non seguiamo le mode e non abbiamo fatto mai musica per venderla».«Perché - continua - subito dopo averla fatta diventa di tutti. Il nostro obiettivo è quello di creare e custodire la bellezza, anche fallendo. Prendendo in prestito una frase di Winston Churchill il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo e noi non lo perderemo mai. Never give up!».
Un'occasione per farsi conoscere ed esibirsi all'Auditorium Parco della Musica della capitale, per continuare a diffondere il loro "rock di legno" così come dal principio hanno scelto di definire la loro musica che unisce diverse sonorità, dalla musica popolare siciliana ad influenze black, rock, reggae e pop.
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