CINEMA E TV
Sette anni chiuso in casa: "Anachronisme" è la serie girata tra Ustica e Palermo
Girata tra Ustica e Palermo, “Anachronisme” di Cinnamon Production racconta in sette episodi la storia di un uomo schivo, chiuso in un appartamento da ben sette anni
Vincitrice del bando “Sensi Contemporanei Cinema”, indetto dalla Sicilia Film Commission e dal Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), la web serie ha un cast tutto italiano: gli attori italiani Ivan Olivieri e Antonietta Bello.
La presentazione sarà a Palermo in anteprima assoluta, mercoledì 10 Gennaio, alle16, nel Centro Sperimentale di Cinematografia della Scuola Nazionale di Cinema ai Cantieri Culturali della Zisa.
«La serie trae ispirazione soprattutto da situazioni ed emozioni raccolte nel corso di questi anni. - spiega Riccardo Cannella - È una serie intima, probabilmente un'autobiografia latente, romanzata attraverso fatti di cronaca puntualmente stravolti e una linea narrativa che nasconde giustamente ogni riferimento».
La voce di una donna scuote, al di là della parete, la sua vita fatta di routine, caratterizzata da richiami a un passato che l’uomo non si lascia alle spalle.
«Nella serie - continua Cannella - prevale lo stato d'animo, il pensiero, il rapporto con le cose, gli oggetti, tutto quanto che c'è di più introverso, come la poesia. In questo caso, direi, che si tratta di poesia digitale. Che sia poi un esperimento riuscito o meno, non sta certo a noi dirlo, ma siamo soddisfatti delle recensioni ricevute fino ad ora».
«La serie segue perfettamente lo stile che con la Cinnamon stiamo portando avanti già da qualche anno - sottolinea - serie web cinematografiche, come forma artistica e non solo semplice intrattenimento».
Incuriosisce subito il titolo “Anachronisme”. «Fa riferimento - precisa Cannella - alla condizione in cui vive il protagonista, un uomo che vive oltre il tempo, lontano dai canoni che questa nuova cultura cerca di imporci, stravolgendo la percezione del giusto, del socialmente morale. Walter non è, e non vuole essere, un uomo indifferente. La vita a questo punto diviene una lotta che non è in grado di affrontare, rifugiandosi nella solitudine».
All’interno dell’opera poi la natura ha un ruolo di primo piano. «È funzionale alla storia: le scene naturalistiche sono quelle che il protagonista vive attraverso l’immaginazione. Il mare poi viene visto come luogo di evasione, d’incontro, di rinascita e di speranza e, in egual modo, come luogo di violenza e di paura. È metafora della vita».
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