STORIE
Va a Roma, torna in Sicilia e dirige un teatro: Marco che porta il "Cinema Ammare"
È uno dei più giovani direttori artistici nell'Isola e del Sicilymovie-Festival del Cinema, che l’estate scorsa ha dato vita a un evento poi diventato virale
Marco Gallo
Marco Gallo, 36enne regista e art director, dopo aver vissuto 15 anni a Roma, quattro anni fa è tornato a casa, per amore della Sicilia. E nella sua Agrigento ha iniziato a realizzare numerosi eventi, tra cui anche un podcast chiamato "Storie di una Capitale" (tra gli intervistati c'erano Silvio Schembri, Gaetano Savatteri, Marco Savatteri) dedicato a storie di persone che, come lui, vivono il richiamo delle proprie radici.
Marco è uno dei più giovani direttori artistici di un teatro in Sicilia, il Costabianca di Realmonte, e del Sicilymovie-Festival del Cinema di Agrigento, che l’estate scorsa ha dato vita al "Cinema Ammare", un evento diventato virale ad Agrigento e provincia, cioè una rassegna di film e cartoni animati realizzata al Lido Rossello di Realmonte, con lo sfondo della Scala dei Turchi e presenze di circa 500, 600 persone ad ogni proiezione (qualcuno è arrivato apposta da Lercara, Enna, Catania, Licata e Caltanissetta) in un’arena di due mila posti.
Marco ha studiato a Cinecittà regia del cinema e della televisione, e nel 2009 ha diretto "Il momento giusto", un cortometraggio tratto dalla colonna sonora di Fabrizio Moro, che ha ottenuto numerose finali a Festival del cinema nazionali e internazionali. Lo stesso anno è stato scelto come miglior regista emergente ai Golden Graal, premiando Paolo Sorrentino per il film "Il Divo".
Ha realizzato oltre 80 videoclip musicali, e il suo esordio nel mondo dei videoclip risale al 2010 con Bud Spencer e Terence Hill: il lavoro è stato presentato al Festival di Venezia 2010 e da Vincenzo Mollica al TG1. Nel 2011 ha collaborato con la Primafilm del regista Marco Carlucci, e per alcuni progetti, tra cui spot per Fox Crime, con il regista Sydney Sibilia, regista della trilogia "Smetto quando voglio".
Per oltre dieci anni ha curato regie video e backstage di concerti, spettacoli teatrali ed eventi nazionali e internazionali, e tra questi anche l’ultimo concerto in Italia di uno dei tenori del famoso trio con Placido Domingo e Luciano Pavarotti, cioè Josè Carreras, e l’ultimo concerto in Italia di Jarabe De Palo.
Le esperienze artistiche di Marco sono numerosissime: ha curato il backstage degli MTV Awards 2017, della presentazione del film ‘La ricerca di Dory’ della Disney Italia al Festival di Taormina 2017, e spot e video aziendali per Mercedes Italia, Smart, Rai, RDS, Coop Culture, Ballandi Arts, oltre ai video per le mostre d’arte di Monet, Van Gogh e Renoir.
È stato il regista del Roma Videoclip per otto anni e ha curato anche la regia del Premio Anna Magnani per tre anni.
Dopo essere diventato presidente dell’Associazione culturale Southmovie, nel 2016 ha creato il Sicilymovie – Il Festival del Cinema di Agrigento, portandovi, da direttore artistico, personaggi di spessore come Edoardo Leo, Serena Autieri, Walter Veltroni, Toni Sperandeo e molti altri artisti. Ha anche curato la campagna video-pubblicitaria della candidatura di Agrigento tra le dieci finaliste come Capitale della Cultura 2020.
Tra le ultime esperienze, in ordine di tempo, c’è la quarta edizione di successo di Agrigento Cooking Show, nell’ambito della quale 10 videomaker siciliani hanno raccontato altrettanti piatti tipici in un contest regionale, i cui ospiti sono stati gli chef Giorgione, del programma "Giorgione, orto e cucina" di Gambero rosso, e Vincenzo Candiano, una stella Michelin.
«Si tratta di un format particolare – dice - perché non è solo una gara di cucina, ma i videomaker si sfidano collegando vari argomenti tra cui il turismo. Raccontiamo sette province, non solo il piatto ma il territorio intero e il ristorante. Insomma uniamo comunicazione ed enogastronomia.
Sono state serate meravigliose con un pubblico eccezionale che non smetterò di ringraziare, perché anche il cibo è cultura, è tradizione e storia di una città. È turismo ed economia.
È stato aggregazione e ha creato una vera rete». Due le giurie di professionisti che hanno giudicato il video e il piatto, e tre i finalisti approdati alla finale del 29 ottobre che si è svolta al Centro commerciale Valle dei Templi, dove a vincere è stata la città di Catania.
A Roma Marco faceva solo il videomaker, mentre ad Agrigento ha iniziato a occuparsi anche di comunicazione e organizzazione di eventi, continuando a fare regia.
«Sono tornato per una scelta di vita. Io a Roma lavoravo anche durante il covid e pure per la Rai, ma ha vinto il richiamo della mia terra, e il podcast che produco racconta anche diverse storie di persone che sono rientrate, per il mio stesso motivo. Agrigento Capitale della Cultura è una grandissima opportunità di crescita per il territorio e per gli artisti che si vogliono mettere in evidenza anche al livello nazionale – conclude -. Quest’idea nasce anche per dare la possibilità a gente di talento di fare cose stimolanti».
Un progetto per il futuro? «Realizzare il cinema più grande di Sicilia al Teatro Costabianca e fare anche un drive-in al Cinema Ammare. Il mio sogno? Che grazie a una di queste aspirazioni si parli della Sicilia in tutto il mondo».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
STORIA E TRADIZIONI
Ne esistono solo tre al mondo e una è in Sicilia: cos'è la (prestigiosa) "Phiale Aurea"