PERSONAGGI
Uno spettacolo "sospeso" e il volto di una attrice: così il teatro è al fianco delle donne
Luana Rondinelli, con il suo lavoro di attrice, ha scelto di essere dalla parte della donne: con una campagna antiviolenza ed uno spettacolo ricco di speranza
L'attrice Luana Rondinelli
Luana, costantemente al fianco di Palma Vitae, un’associazione di volontariato che opera a sostegno delle donne in difficoltà con l'obiettivo di dar loro accoglienza psicosociale e promuovere eventi culturali, in linea con la campagna nazionale contro la violenza di genere, ricorda il numero anti violenza e stalking 1522 e invita a chiamare, in caso di bisogno, come indica la campagna di comunicazione strategica necessaria per tutelare dalla coabitazione obbligatoria le donne più fragili.
Successi che hanno anticipato il lungo lavoro svolto sulla stesura e creazione di “Penelope – L’Odissea è Fimmina”, coronato dalla vittoria del Premio Anima Mundi 2018 alla drammaturgia femminile, assegnatole al Piccolo Teatro Grassi di Milano, prima del debutto estivo sulla scena delle Dionisiache del Calatafimi Segesta Festival 2019. Lo spettacolo era pronto per andare in scena a Marsala nel mese di marzo; per i divieti legati all’emergenza sanitaria in corso è stato rinviato a data da destinarsi. Un viaggio onirico, a tratti addirittura felliano, illuminato dall’ironia e profumato di mare.
Uno spettacolo che vuole indagare la strada tortuosa che una donna deve percorrere per arrivare alla consapevolezza di sé e della sua forza, che, una volta trovata, diventa dirompente e induce a smettere di aspettare e ricominciare. Quasi tutta recitata in dialetto siciliano, a metà strada fra dramma intimo decisamente femminista e commedia, tocca picchi di comicità per scardinare la struttura completamente incentrata sul vagabondo Ulisse dell’epico racconto di Omero e centrare l’attenzione su Penelope, perennemente in attesa. Un’attesa che però questa volta è diversa, configurandosi come un percorso lungo e catartico che porterà la protagonista a capire ciò che vuole e che l’amore, davvero, a volte non basta.
«La mia Penelope si riscopre donna fiera e coraggiosa – spiega Luana Rondinelli – ma il mio testo vuole anche essere una metafora della soggettività del tempo. Vent’anni possono durare un attimo o un’eternità e creano una distanza che non è più soltanto fisica, ma anche emotiva, che spesso porta ad un’inevitabile svolta».
A profumare l’aria di mito e sentimento, le musiche di Francesca Incudine, e la preziosa collaborazione con il regista Giovanni Carta. Luana Rondinelli si è diplomata alla scuola di teatro di Marsala diretta dal compianto Michele Perriera; ha continuato la formazione presso ‘Ribalte’, scuola romana di recitazione guidata da Enzo Garinei, e nel 2011 ha fondato la compagnia ‘Accura Teatro’.
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