ITINERARI E LUOGHI
Uno si chiama Garcia, l'altro Vittoria: i due "forti" siciliani costruiti in mezzo al mare
Due esempi di architettura militare che insieme all’hangar per dirigibili, al castello Svevo e alla torre Avalos, formano la "piazzaforte militare" di una città siciliana
Forte Garcia e forte Vittoria ad Augusta
E chi venne dopo di lui si innamorò di questo posto tanto da costruirvi due imponenti "forti" che avevano il compito di proteggere l’intera area durante le dominazioni.
Siamo ad Augusta, in Sicilia orientale. In mezzo al mare, a pochi metri dal porto, sorgono i forti Garcia e Vittoria. Il loro nome è un omaggio a chi fece costruirli.
Un forte deriva dal vicerè Garcia di Toledo, che li fece edificare nel 1567 e l’altro in omaggio alla moglie Vittoria. Questi due forti sono stati costruiti su due scogli collegati tra loro da una stretta striscia di terra.
Ma non avevano solo funzione difensiva, bensì negli anni sono stati utilizzati come prigione, come polveriera, lazzaretto, magazzino. Sono quindi due esempi di architettura militare che, insieme all’hangar per dirigibili, al castello Svevo, a torre Avalos, costituiscono la “piazzaforte militare” di Augusta.
Sul lato ovest sorge il forte Garcia: dei due è il più grande, ma il più basso. È composto da bastioni dove furono realizzati degli alloggiamenti.
Il forte Vittoria presenta ambienti realizzati dietro le murate e un’ampia costruzione, utilizzata sia come ospedale che come carcere, nonché base della Marina Militare nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
A coprire i due forti ci sono archi in pietra che avevano il compito di reggere il peso dei pezzi di artiglieria. Inoltre il forte Vittoria, con forma quadrangolare, ha degli ambienti sopraelevati con numerose finestre verso l’esterno.
Al centro del forte Vittoria si vede il resto di un’antica torre normanna, il luogo dove si sarebbe rifugiato Federico II. Costituiscono, dunque, insieme alle altre fortificazioni della zona, una vera e propria piazzaforte militare a difesa della città.
Augusta, infatti, come Siracusa era una delle città strategiche del Mediterraneo, tanto da essere spesso al centro delle conquiste dei popoli stranieri. Da fortezze, poi, sono state utilizzate come carcere, mentre nel 1700 durante un’epidemia di peste furono adibiti a lazzaretto.
E nel 1800 come ospedale per il ricovero degli ammalati di colera. Dopo l’Unità d’Italia furono affidati all’amministrazione militare della Regia Marina e adibiti a magazzini e polveriera. Si racconta che le due fortificazioni hanno anche ospitato rappresentazioni teatrali tra cui “L’Amleto” di Shakespeare, per l’ambientazione caratteristica della fortezza.
Negli anni, però, sono stati abbandonati. Infatti dopo la fine della seconda guerra mondiale sono stati lasciati all’incuria, al degrado e saccheggiati.
Di recente gli interventi di recupero, in particolare sul forte Vittoria, hanno permesso di mettere in sicurezza l’edificio e aprirlo alla collettività fino allo scorso anno con visite guidate e rappresentazioni in costume che hanno riscosso grande successo.
E per quest’estate sono in cantiere nuove iniziative per permettere ai visitatori di apprezzare questo ricco patrimonio.
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