Una è stata dedicata a Santa Rosalia: quattro nuove specie di coleotteri scoperte in Sicilia
Gli studi sono condotti da ricercatori toscani ed emiliani. Una specie è stata battezzata "Typhloreicheia sanctaerosaliae" poiché la Santuzza è patrona della biodiversità

il coleottero "Typhloreicheia sanctaerosaliae" - foto Ansa
Sul monte San Calogero, nel Palermitano e precisamente fra i comuni di Sciara, Termini Imerese e Caccamo, sono state trovate delle nuove specie endemiche di coleotteri e, a quanto sembra, sarebbero le prime di una serie di scoperte prossime a venire a galla.
Gli studi, condotti già da mesi da un gruppo di studiosi toscani ed emiliani, hanno permesso l’individuazione di quattro nuove specie di coleotteri.
«Una delle specie - dice l’entomologo Calogero Muscarella - è stata battezzata "Typhloreicheia sanctaerosaliae", in omaggio alla Sicilia e alla protettrice di Palermo. E anche un omaggio a ciò che Santa Rosalia rappresenta: la patrona della biodiversità».
Ma come si è arrivati a questo risultato?
«L’occhio esperto dell’entomologo - continua Muscarella - individua la microporzione adatta di suolo, nel versante più idoneo di una montagna, con la giusta copertura vegetale e il giusto grado di umidità, o la grotta più promettente.
Poi la scava e piazza delle particolare trappole, contenitori riempiti con aceto e sale e una sostanza attirante la cui ricetta è il segreto di ogni ricercatore ma che di certo emana un terribile e pestilenziale odore per l’uomo. E ancora: raccoglie chili e chili di terriccio».
Sembrano quasi i frame di un cartone animato della Disney e invece è solo la scienza che, come dimostrano queste pratiche, si avvale di azioni apparentemente normali e quotidiane.
La scoperta delle nuove specie di coleotteri, al di là di tutto, fornisce importantissime informazioni relative ad un universo che sembra poter offrire ancora tanti nuovi dettagli.
«I campioni vengono vagliati in laboratorio alla ricerca dei piccolissimi abitanti del suolo profondo. Vengono così individuate specie di ridottissime dimensioni, pochissimi millimetri, per lo più coleotteri dalle forme straordinarie: ciechi, visto che nelle profondità del suolo la luce non arriva e gli occhi non servono, dagli organi di senso straordinariamente potenti, diafani. Un universo straordinario di vita».
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