ITINERARI E LUOGHI
Un viaggio in 5 luoghi surreali della Sicilia: alla scoperta di un'isola che non ti aspetti
Con questo articolo vi portiamo alla scoperta di cinque posti magici, in una Sicilia insolita, probabilmente meno nota ma senza dubbio straordinaria e sorprendente
Dal teatro costruito da un pastore appassionato di astronomia fino alle grotte della miniera di salgemma più grande d'Europa, tra stalattiti e cristalli lucenti, passando per un vero e proprio castello incantato nato per mano di un contadino dotato di rara genialità.
Con questo articolo vi portiamo alla scoperta di una Sicilia insolita, probabilmente meno nota ma senza dubbio sorprendente. Cinque luoghi da vedere assolutamente che - ne siamo certi - non potranno che suscitarvi stupore e meraviglia.
Teatro Andromeda
Su un'altura nei Monti Sicani, più precisamente a Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento, sorge il Teatro Andromeda, un teatro all'aperto rivolto verso l'orizzonte. Un luogo di contemplazione e silenzio.
Negli anni la struttura si è sviluppata e, con l’aumento dei visitatori, è diventata un’attrazione turistica a pagamento. La sua scena è composta da 365 tasselli. I 108 posti a sedere del teatro, come in molti sanno, ricalcano la posizione della costellazione omonima.
Come suggerisce il nome, è dedicato alla costellazione di Andromeda, una tra le principali costellazioni dello zodiaco nell’infinita Via Lattea, distante da noi circa 88 anni luce, che rimanda all’infelice storia della principessa incatenata allo scoglio dal padre, il crudele Cefeo, re d’Etiopia.
Egli, per placare l’ira di Poseidone, che era stato offeso dalla moglie Cassiopea, offre la figlia Andromeda in pasto alla famelica Balena Ceto ma verrà salvata dall’eroe Perseo che di lei si era infatuato.
Nel parco sono state sistemate alcune originali sculture, opera dello stesso Reina che richiamano non soltanto la cultura panellenica in cui la Sicilia è immersa ma anche quella precolombiana. Viene così donato al visitatore un effetto di magica suggestione che emoziona e travolge tra il naturale gioco della luce del sole e delle stelle. Vedere per credere.
Il teatro ha affascinato anche il cantante Marco Mengoni, che nel 2019 lo scelse come set di un suo concerto al tramonto, per un live al tramonto nell'ambito del suo tour "Fuori Atlantico", un viaggio tra musica e natura in località speciali scelte per il loro fascino unico e singolare.
Labirinto di Arianna
Nei pressi di Castel di Lucio, nel Messinese, sorge "Labirinto di Arianna", l'opera forse più suggestiva della Fiumara d'Arte, il museo a cielo aperto voluto dal magnate Antonio Presti.
La scultura, realizzata dall’artista Italo Lanfredini e la cui forma è appunto il simbolo archetipico, è un labirinto che è impossibile non attraversare tutto una volta entrati. Un percorso fisico, ma soprattutto interiore.
L'opera si ispira al mito di Arianna e del suo amato Teseo. La leggenda vuole che la fanciulla, principessa di Creta, avesse donato a Teseo, giunto sull'isola per uccidere il Minotauro, un gomitolo per poter ritrovare la strada del labirinto di Cnosso in cui si rifugiava l'essere mostruoso.
Il progetto del labirinto nasce nel 1987 in seguito alla vittoria di un concorso bandito dal mecenate Antonio Presti, l'ideatore del progetto Fiumare d'Arte. All'arrivo nel luogo che avrebbe ospitato la sua opera, Castel di Lucio appunto, due cose colpirono l'artista Lanfredini: le stradine labirintiche del paese e la cultura greca che si respira nelle aree archeologiche siciliane. Queste due suggestioni sono state le fonti ispiratrici dell’opera che, un anno dopo, fu realizzata.
Il “labirinto siciliano” è situato sulla cima di una collina e, nonostante la struttura in calcestruzzo, risulta pienamente integrato nel paesaggio. L'ingresso si presenta come un'ogiva alta e stretta ed immette in un percorso a spirale; la sua peculiarità è che, a differenza dei soliti labirinti, questo non presenta biforcazioni.
In sostanza non ci sono scelte da fare né tantomeno la possibilità di perdersi: ogni visitatore segue il percorso, con tempi personali, avvolgendosi simbolicamente su sé stesso fino al centro.
Castello incantato di Sciacca
A Sciacca esiste un vero e proprio "Castello incantato", un labirinto infinito di geometrie in pietra tra teste e volti dalle espressioni diverse.
Un luogo di straordinaria bellezza e unicità, opera di Filippo Bentivegna, chiamato dai suoi concittadini "Filippo il pazzo", un contadino dal fenomenale ingegno.
Il Castello si trova a pochissimi chilometri dal centro di Sciacca, alle falde del monte Kronion (oggi monte San Calogero): Bentivegna ha comprato un appezzamento di terreno con lo scopo di riempirlo di migliaia e migliaia di sculture per un lavoro che è durato oltre cinquant'anni.
Filippo non andò mai a scuola ma si arruolò, da analfabeta, in Marina. Rimanendo senza lavoro dopo pochi anni andò a vivere in America dove si spostava tra New York e Chicago: emarginato principalmente per via della discriminazione razziale fu perfino picchiato così violentemente che gli fu diagnosticato un trauma cranico.
Tornato quindi a Sciacca inizia a dipingere e a creare sculture, dando vita a quel mondo immaginario che gli occupava la mente.
Grotte di sale di Petralia
A Petralia Soprana, sulle Madonie, c'è la grotta di salgemma più grande d'Europa. Un luogo talmente magico da lasciarvi a bocca aperta, tra gallerie lucenti piene di stalattiti e cristalli.
Un sito geologico che si è formato circa sei milioni di anni fa, per il prosciugamento del mar Mediterraneo. Gestita dall'azienda Italkali, specializzata nella produzione di sale da salgemma, la miniera di Petralia Soprana è particolare perchè racchiusa in una montagna a 1100 metri sul livello del mare; situazione che fa pensare che il salgemma di Petralia, nel corso delle ere geologiche si sia sciolto e ricristallizzato spostandosi dal luogo di origine di formazione fino alla montagna.
Non solo, al suo interno ospita il MACSS, museo di Arte Contemporanea Sotto Sale, che con le sue sculture di Salgemma rappresenta un caso unico di museo di arte contemporanea dentro una miniera attiva.
Trenta opere, frutto di 4 biennali (2011-2017) compongono il corpus di opere, che si snodano lungo un percorso artistico, naturale e geologico che ha dell’incredibile. Una suggestione che consente di scoprire la storia geologica della Sicilia arricchita da testimonianze artistiche contemporanee.
Argimusco
In Sicilia esiste un luogo misterioso strettamente legato all’archeoastronomia, ovvero la scienza delle pietre e delle stelle, considerato la Stonehenge siciliana: è l’altopiano dell’Argimusco. Il sito si trova poco dopo il borgo di Montalbano Elicona, nel Messinese.
Un posto dal fascino straordinario ricco di megaliti e rocce che assumono sembianze umane, e non solo. Enormi blocchi di pietra, modellati nel corso dei millenni forse solo dall’erosione eolica, ora possiedono forme antropomorfe e zoomorfe come quella dell’aquila, dell’orante (una figura femminile in posizione di preghiera), del leone e del sacerdote. Giusto per citarne alcune, le più famose, perchè in realtà potete ammirarne molte di più.
È un paesaggio poco conosciuto, e per questo forse ancora più intrigante, che ad osservalo viene difficile comprendere il confine tra opere della natura e opere dell’uomo. Un luogo dove sorge spontaneo l’interrogativo se e come l’uomo possa essere riuscito a intervenire creando uno scenario così tanto suggestivo da risultare addirittura di complessa interpretazione anche per gli odierni studiosi.
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