ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

Un luogo incantato con una storia atroce: dove sono in Sicilia le "Mammelle di Lamia"

Un luogo incantato che cela misteriose leggende. Tra mito e credenza popolare vi raccontiamo cosa si diceva accadesse la notte in questa zona dell'Isola

Federica Puglisi
Giornalista
  • 21 marzo 2024

Le "mammelle di lamia" a Palazzolo Acreide

Un luogo incantato che cela misteriose leggende. Tra mitologia e credenza popolare vi raccontiamo degli incantesimi che si narrano su un’antica collinetta di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa.

A pochi passi dalla zona archeologica di Akrai, a sud del colle si trova una collinetta conosciuta come "Montalleri". Ha una conformazione particolare, già indicativa di qualcosa di misterioso. È formata da due cocuzzoli che sembrano da lontano le mammelle di una donna.

Da tempi antichi questa zona è conosciuta anche come "Mammelle di Lamia", perché secondo la tradizione e fantasia popolare il sito era stato consacrato appunto a Lamia, figlia di Nettuno e regina dei Lestrigoni. E siccome il mito di Lamia è noto nel mondo greco, tra leggende e credenza popolare, le storie che si tramandano sono tante anche su questo sito.

Lamia era una donna bellissima, amata da Giove. Ma la moglie del dio, gelosa e accecata dall’ira, per vendetta le fece uccidere i due figli frutto del tradimento.
Adv
Lamia allora impazzì e andò a vivere in una grotta sotto il setto delle due "mammelle". Il mistero però continua: si racconta che la donna ogni sera usciva per rapire i fanciulli che si trovavano a passare, per poi ucciderli e divorarli. Dopo tanti secoli la donna non sarebbe più apparsa. Ma il mito e la leggenda si raccontano ancora.

«Da questa leggenda – racconta lo studioso di tradizioni popolari Nello Blancato - che non è esclusiva di questa contrada ma è legata anche ad altri posti della Sicilia orientale abitati in tempi remoti dai Lestrigoni, ebbe origine il nome di Làmie dato ad alcuni spiriti maligni: specie di vampiri femminili che di notte imbandiscono deschi sanguinosi e “sotto forma di bellissime donne, sotto colore di carezze, lusinghevolmente divorano i putti e li giovani ancora».

Di conseguenza, l’apparentamento delle Làmie con le cosiddette "donne di fuora" o "belle signore", di cui si favoleggia da sempre nei racconti popolari, è d’obbligo come è inevitabile il richiamo alle Lèmure di cui parla Orazio: "larve vaganti di donne defunte ritornate sulla terra per molestare i vivi".

La collinetta denominata mammelle di Lamia è vicina ad un’altra zona archeologica che vale la pena visitare: la necropoli della Pineta. L’archeologo Bernabò Brea lo definì "il più appariscente monumento della vita preistorica di Palazzolo".

Esso è composto da cinquantaquattro necropoli a grotticelle artificiali. Le tombe hanno forma ovale. Risalirebbero al XII sec. a.C. e sono testimonianza di quell’antica cultura popolare legata al culto dei morti riscoperta durante le diverse campagne di scavo che sono state effettuate nella zona di Akrai e nei dintorni di Palazzolo.

Insieme alla Necropoli di Pantalica possono essere visitate per scoprire una parte di storia del territorio.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI