CULTURA
Un'insegna che racconta storie di musica e passione nella Palermo della belle èpoque
Nacque nel 1906 patrocinato da Beatrice Mantegna Ganci duchessa dell'Arenella, una delle figure più attive in ambito musicale dell'élite palermitana
L'ex Istituto musicale Cherubini a Palermo
Nel 1906 divenne la sede dell'Istituto musicale Cherubini, patrocinato (sin dalla fine dell'ottocento) da Beatrice Mantegna Ganci duchessa dell'Arenella, una delle figure più attive in ambito musicale dell'élite palermitana nel periodo della "belle èpoque". Fino quasi alla fine del secolo precedente predominava l'uso del concerto musicale privato, ma l'avvento di un tale nuovo respiro culturale non poteva non investire anche l'ambito della musica.
Fu proprio questo avanzamento di interesse per una tipologia di studio della musica con finalità di esibizioni pubbliche che diede vita a nuovi istituti ad indirizzo musicale come l'istituto Cherubini. La duchessa dell'Arenella possedeva una personalità di spicco ed era solita aprire le sue splendide sale per delle esibizioni musicali ad amici e parenti, organizzando anche delle pompose feste aristocratiche allo scopo di raccolta di fondi per la beneficenza.
Le lezioni musicali impartite in questo Liceo comprendevano: pianoforte, arpa, violino, canto, contrappunto, storia ed estetica della musica e divisione armonia. Pertanto si riceveva un'istruzione musicale di tutto rispetto, grazie agli insegnamenti di bravissimi maestri. Tanto che le allieve si esibivano in spettacoli e saggi prestigiosi, come quelli del Conservatorio Bellini con il quale condividevano alcuni insegnanti.
Alcune di esse vennero segnalate, quali autentiche promesse in ambito musicale, dalle testate specializzate in questo settore di quel periodo che cominciarono a sorgere per documentare tutte le innovazioni di tale nuova ventata culturale e artistica. Nel 1911 la sede dell'Istituto fu spostata in via del Celso 67. Rimane l'insegna, finalmente ben leggibile, a ricordo di una pagina di cultura e di arte della nostra città.
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