ARTE E ARCHITETTURA
Un gioiello a Palermo costruito dopo il caos della guerra: dov'è la chiesa di Sant’Antonio
Un’architettura quasi di frontiera, coraggiosa per la scelta stilistica, motivata dagli studi profondi condotti sulla grande architettura siciliana del passato
La chiesa di Sant'Antonio da Padova all'Arenella
Tra questi, un ruolo significativo è svolto da Vittorio Ziino, autore insieme a Bonafede, Gagliardo e Spatrisano dell’Istituto Nautico a ridosso di Porta Felice (1948), di interessanti soluzioni per il quartiere Ina Casa nel nuovo tratto di via Notarbartolo (1950), della sistemazione del nuovo skyline portuale turrito legato al Piano di Ricostruzione (1956-60), e della Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio in via San Vincenzo de’ Paoli tra le difficili contrazioni edilizie del quartiere Arenella.
Autosufficiente e inquadrato all’interno di un lotto regolare di grande respiro rispetto all’elevata densità abitativa del costruito circostante, l’edificio si compone oltre all’aula di culto ad impianto poligonale mono-absidato (Pirrone), di pertinenze e di un piccolo campo per lo sport all’aperto, rappresentando per il quartiere un prezioso presidio socio-culturale quasi necessario.
Il tutto governato da quel principio di simmetria assiale che garantisce al piccolo aggetto centrale che ospita la statua del santo, di governare la percezione dell’intero spazio urbano prospiciente.
Più che un tuffo nel passato contro un linguaggio apertamente contemporaneo, Ziino sceglie la citazione “storicista” delle grandi cattedrali del passato oltre la stagione irripetibile del Siculo-normanno, forse per generare nell’utenza della comunità locale dei fedeli la percezione di forme familiari", già viste, quasi archetipiche e dunque funzionali ad una percezione universale anche se ancorata a retaggi locali.
Un’architettura quasi di frontiera, coraggiosa per la scelta stilistica motivata dagli studi profondi condotti dal progettista proprio sulla grande architettura siciliana del passato, qui in grado di lasciare sul complesso e martoriato territorio urbano una testimonianza di riflessione critica profonda e dichiaratamente moderna, unitamente ad una luce dello spazio interno rarefatta e di rara spiritualità.
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