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Un cottage (mitteleuropeo) sul mare di Mondello: il villino Pojero che stupisce sempre

Sorge a non più di un centinaio di metri dallo stabilimento balneare Charleston progettato a principio del Novecento da Rudolf Stualker, l’interessante cottage eclettico che Salvatore Caronia Roberti

Danilo Maniscalco
Architetto, artista e attivista, storico dell'arte
  • 19 giugno 2022

Villa Pojero a Mondello

Sorge a una ventina di metri dalla linea del mare e a non più di un centinaio di metri dallo stabilimento balneare Charleston progettato a principio del Novecento da Rudolf Stualker, l’interessante cottage eclettico che Salvatore Caronia Roberti immagina ed esegue nel 1915 per la ricca committenza dei Pojero nel difficile lotto irregolare tra le vie Regina Elena e Teti nell’ex pantano di Mondello.

Costruito dall’impresa Rutelli nella fortunata convergenza che vide il progettista palermitano allievo di Ernesto Basile, all’interno dell’organico dell’ufficio tecnico della stessa impresa edile, il villino, volutamente distaccato da ogni formalismo Floreale, si caratterizza per il ripido tetto a capanna a coprire i due livelli abitativi sottostanti, animati dal porticato proteso al mare, da una finta texture a elementi inclinati lungo la facciata principale e da quel singolare camino angolare utilizzato come elemento di raccordo tra i prospetti lungo le due strade carrabili e vero e proprio elemento di richiamo spaziale.
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Quest’ultimo, animato da una sequenza ritmata e ordinata di strisce ocra e rosse, finisce per divenire elemento iconico capace di caratterizzare particolarmente la configurazione dei prospetti, intessendo inoltre il paesaggio circostante contraddistinto dalla diffusa presenza di villini Liberty e Moderni un singolare rapporto di osmosi.

L’attuale configurazione, felicemente risolta nel contrasto cromatico delle due tonalità beige/ocra e rosso, caricata ulteriormente nel suo skyline dalle essenze arboree del rigoglioso giardino di pertinenza, nel rappresentare appieno l’archetipo del cosiddetto “villino” posto al centro del proprio spazio verde, contribuisce nel solco dell’ideale di bellezza sociale dell’arte a costruire l’immagine felice della località balneare che proprio attraverso la bellezza architettonica ha voluto e saputo disegnare la propria immagine contemporanea malgrado il dilagante degrado urbanistico, logistico e strutturale dell’ultimo decennio che trova la borgata allagarsi e sembrare Venezia dopo 20 minuti di pioggia.

Caronia Roberti, allievo tra i più mimetici del Maestro di Montecitorio, riesce qui a dare grande prova compositiva indipendentemente da ogni formalismo stilistico, nella costruzione di un organismo fortemente proiettato a contaminazioni stilistiche poste al di fuori del recinto nazionale e scevre dal dilagante e coevo lessico Floreale.

Un cottage mitteleuropeo a pochi passi dal mar Mediterraneo, Palermo non smette mai di stupire.
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