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Tra le sue rovine andò anche il commissario Montalbano: il fascino (nostalgico) del Pisciotto
Con questo video, realizzato da Carmelo Di Salvo, vi portiamo alla scoperta di un antico stabilimento abbandonato che Sgarbi definì "una basilica laica in riva al mare"
La struttura fu realizzata tra il 1909 ed il 1912 su progetto dell'ingegnere Ignazio Emmolo. Lo stabilimento produceva laterizi che venivano esportati in molti paesi mediterranei. Basta ricordare che gran parte di Tripoli (Libia) dopo la guerra del 1911 fu costruita con laterizi del "Pisciotto".
Si lavorava dalla sei del mattino sino all'imbrunire, da maggio a settembre; con le prime piogge la Fornace Penna veniva chiusa. La cessazione dell'attività dello stabilimento avvenne durante la notte del 26 gennaio 1924, a causa di un incendio doloso che lo distrusse in poche ore. Una lettera abbandonata attribuisce il gesto ai socialisti, mentre un'altra ipotesi adombra il sospetto di una vendetta interna alle file fasciste.
Da sempre questo edificio è stato al centro di grandi polemiche e dibattiti: tra le proposte di modificarlo in albergo o quelle di farlo divenire un luogo culturale o, semplicemente, di mettere in atto un restauro di mantenimento.
Negli ultimi anni, grazie anche al fascino delle sue rovine, la Fornace Penna è stata utilizzata come set cinematografico: "La Mànnara", come viene nominata la località dove sorge la fabbrica, in un episodio del Commissario Montalbano. In occasione di una sua visita, Vittorio Sgarbi l'ebbe persino a definire "una basilica laica in riva al mare".
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