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Tra le meraviglie più nascoste di Mondello: è il villino che "ti porta" nella Belle Époque
Giunti all'inizio della piccola via, il rosso, il verde, il blu e il giallo dei tre prospetti catturano l'attenzione dei passanti in uno dei più suggestivi paesaggi "belle époque"
Villino Lentini a Mondello
Il raffinato cottage con tetto a capanna a doppie falde inclinate appare all'improvviso ed è subito una piacevole scoperta policroma dalla forte prevalenza del color rosso mattone.
Qui, ma solo apparentemente, l'architettura fa un passo in dietro in favore della cifra pittorica sapientemente espressa dalle pitture parietali del pittore Rocco Lentini, amico, collaboratore e qui committente di Ernesto Basile.
Giunti a principio della piccola via, ecco il rosso, il verde, il blu e il giallo dei tre prospetti visibili dalla strada, investire l'attenzione dei passanti in uno dei più suggestivi paesaggi belle époque della piccola città giardino balneare, frutto della sapiente lottizzazione di inizio Novecento operata dalla società Italo-Belga.
Completa il quadro, l'elegante soluzione dei ferri battuti esterni che si dipartono dal basso muro perimetrale, caratterizzati da raffinate soluzioni con torsioni tipicamente facenti parte dell’abaco di già rodate forme basiliane.
Resta probabilmente una delle opere d'arte integrale con maggiore peso diretto alla componente artistica pittorica più estesa dell'intera produzione floreale in Sicilia e ancora purtroppo poco indagata.
Convince l’unicum compositivo in cui il piccolo edificio residenziale stagionale, pienamente armonizzato con la natura circostante del relativo piccolo giardino in cui la decorazione pittorica dalle cromie brillanti, sembra esserne prosecuzione ideale.
Qui la pittura murale di Lentini si sostituisce ad ogni tipo di rivestimento altro, senza però tralasciare il repertorio figurativo Liberty tipico del floreale basiliano, così come si evince dal disegno dei tralci i cui terminali sono dischi d'oro lungo i prospetti laterali e lungo le fasce marcapiano, in cui raffinati motivi fitomorfici prendono il posto degli elementi di ceramica decorata solitamente utilizzati.
L’edificio è stato oggetto di un recente restauro da parte della proprietà, buon auspicio e modello auspicabile per il futuro del necessario riconoscimento Unesco per la mostra “Mondello Liberty”.
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