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Tornano le indagini di Saverio Lamanna: per "Màkari 2" stesso cast ma nuove location

Nuove trame e nuovi angoli di Sicilia per la seconda stagione della serie siciliana che tutti attendevano. Ecco cosa ci ha svelato Gaetano Savatteri

  • 30 luglio 2021

Gli attori della serie Tv Màkari Ester Pantano, Domenico Centamore e Claudio Gioè

Dopo il successo della prima stagione della serie Tv Màkari, tra i rumors che ne presagivano sin da subito una seconda, adesso la notizia è confermata e cominciano a trapelare le prime indiscrezioni.

Confermato il cast fisso della scorsa stagione - Domenico Centamore, Claudio Gioè, Ester Pantano e Filippo Luna, cambieranno, però le location di ambientazione dei testi, tra romanzi e racconti, sempre a firma Gaetano Savatteri.

«Al momento la Palomar (la casa di produzione della serie, la stessa de il Commissario Montalbano) e Rai Fiction stanno lavorando all’adattamento televisivo dei testi - ci ha detto lo scrittore e giornalista Savatteri -. Di sicuro la novità di questa seconda serie saranno le location scelte per le riprese che toccheranno nuovi punti della Sicilia».

In autunno, infatti, cominceranno le riprese che toccheranno, in primis, Agrigento e la Valle dei templi, per la trasposizione televisiva del romanzo “Il delitto di Kolymbetra”, che sarà uno degli episodi della seconda serie di “Màkari”.
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«Il fatto che questo titolo scelto sia un romanzo e non un racconto, quindi con un’estensione ovviamente diversa, nonostante la resa finale sia sempre una puntata di un’ora, offre una trama più ricca. Posso dire che Lamanna, in questo caso, sarà chiamato ad investigare su un delitto che affonda le sue radici a 2.500 anni fa».

Il giardino della Kolymbetra è proprio l’ambientazione del romanzo di Savatteri, pubblicato da Sellerio nel 2018, e le riprese, come ci ha anticipato lo stesso scrittore, oltre a toccare la storia antica offriranno uno spunto legato all’arte contemporanea.

La stessa Cultural Farm di Favara, sarà sede delle riprese, insieme a Licata, in sostituzione, sembrerebbe, della borgata a mare di San Leone, troppo poco adatta a questa finzione televisiva.

La trama letteraria è nota: il famoso archeologo Demetrio Alù viene ucciso sotto un ulivo alla Kolymbetra; un delitto inspiegabile, consumato tra mandorli, rovine archeologiche e ulivi saraceni, sotto lo sguardo indifferente del Tempio dei Dioscuri.

La morte di Alù scuote la piccola comunità di studiosi, riunita al museo archeologico, per risolvere un interrogativo vecchio di secoli: dove scavare per trovare l’antico teatro sepolto e mai venuto alla luce.

Così il giornalista Saverio Lamanna, disoccupato di successo, in trasferta dal suo buen retiro di Màkari, nel trapanese, a Girgenti per raccontare della possibile scoperta archeologica, si trova a dover dipanare la matassa intricata dell’omicidio.

Gli altri due racconti scelti dalla produzione per diventare puntate della seconda serie sono: Il lusso della giovinezza (pubblicato da Sellerio nel 2020) che, come ci ha detto Savatteri, essendo ambientato a Castelbuono richiederà delle location più montane e meno marine, per le riprese.

L’altro è Il lato fragile, il primo racconto di Savatteri, che tratta del “lato fragile” del mondo dell’antimafia e che, come ci ha detto lui, richiederà Palermo come città per la rappresentazione in tv.

«I miei personaggi, tra le pagine dei miei racconti o romanzi, sono abituati a spostarsi da una parte all’altra dell’Isola; e questo elemento, anche per la serie Tv, offre l’opportunità di mostrare diverse facce della Sicilia», ha concluso Savatteri.
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