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Torna la Mattanza del tonno: più moderna e sostenibile nelle gloriose acque dei Florio

Economia e turismo per aggiungere un tassello allo sviluppo dell’area marina protetta più grande d’Europa: la pesca del tonno torna nelle acque di Favignana

  • 19 novembre 2018

Tonnara di Favignana (ex Stabilimento Florio)

A volte ritornano, si diceva. Questa volta tocca al maiale di mare, il tonno, chiamato così da chi vuol far intendere che di lui non si butta via nulla.

La pesca del tonno tornerà infatti a Favignana, nelle acque delle gloriose mattanze che furono il fiore all’occhiello della dinastia Florio.

È agli sgoccioli l’iter burocratico che consentirà di ottenere la quota dei tonni da poter pescare in tonnara fissa, come previsto dalla legge. Regione Siciliana e Comune di Favignana, infatti, da diversi anni lavorano affinché la pesca del tonno possa tornare ad essere parte integrante del tessuto produttivo di questa fetta di Sicilia. A gestirla sarà l’azienda storica Nino Castiglione.

Economia e insieme turismo, per aggiungere un tassello allo sviluppo dell’area marina protetta più grande d’Europa.

Dimenticate la parola mattanza, quella è finita, per sempre. Chi la fortuna ha avuto di vedere in azione Clemente e il rais da poco scomparso, Gioacchino Cataldo (qui ne raccontiamo la storia), potrà dirsi custode di un patrimonio immateriale di emozioni.
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I muscoli, la potenza dello sguardo mentre l’arpione trafigge il tonno e poi lo tira su in barca. I canti e il sangue. Il mare che diventa rosso, come la schiena dei tori narrati da Hemingway in "Morte nel pomeriggio".

Un sacrificio che può comprendere fino in fondo solo chi conserva nel dna quell’ancestrale lotta per la sopravvivenza che vede nella morte la capacità della vita stessa di rinnovarsi.

Sarà una pesca del tonno più moderna e sostenibile anche se era proprio il sangue che fuoriusciva a rendere la carne del tonno di mattanza una prelibatezza.

Si dovrà formare una nuova generazione di marinai e trovare un compromesso tra quello che è stato e quello che sarà. Una sfida affascinante perché suonerebbe strano dire al futuro di fermarsi

Di certo non si perderà il fascino di tutto ciò che sta dietro all’organizzazione della cattura di uno dei pesci più veloci al mondo ed poi più gustosi in tavola.

Fioriranno le tartare e magari rinascerà la passione per la ficazza, che non è la sindacalista delle prostitute ma un buonissimo salame (ecco dove ne parliamo) e avrà nuova linfa l’intero indotto.

Vedremo e nell’attesa ci godremo lo splendido mare delle Egadi.
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