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Tesori naturali da vedere (e tutelare) tutto l'anno: 3 progetti salvano i mari siciliani

L'Unione Europea ha selezionato tre progetti siciliani per la tutela degli ecosistemi marini, dalle isole minori a Marsala e pure Palermo: cosa prevedono

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 7 gennaio 2025

La Sicilia, come ben sappiamo, non è solo una regione ricca di scavi archeologici e di città colme di arte e di musei. È anche un’isola che presenta innumerevoli tesori naturali. Famosa per i suoi parchi e per le sue riserve, che ogni anno attirano frotte di turisti da varie parti del mondo.

Essendo anche l’isola più grande del Mediterraneo, essa presenta anche innumerevoli spiagge e il suo mare è uno dei più importanti di tutto il continente europeo. Non sempre siamo riusciti a preservarlo a dovere, con terribili conseguenze sia a livello ecologico che economico-turistico.

Per proteggere le sue acque, recentemente l’Unione Europea ha deciso di selezionare tre progetti che avranno lo scopo di tutelarne gli ecosistemi e che rientrano nell’ambito della missione comunitaria "Ripristinare i nostri oceani e le nostre acque".

Una di queste tre proposte ha come capo progetto proprio la Regione Siciliana, che ne ha presentato la struttura qualche settimana fa al dipartimento Ambiente.
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Il progetto si intitola "Decarbonizzazione del trasporto marittimo tra la Sicilia e le isole minori" e come si può leggere all’interno della nota stampa sul portale istituzionale della regione «mira a ridurre la produzione di carbonio nei collegamenti marittimi con le altre isole e, di conseguenza, l’inquinamento dei nostri mari».

Secondo i promotori di questo progetto, il suo scopo ultimo sarebbe quella di valutare la fattibilità della nascita di una flotta a emissioni zero, che avrebbe il compito di fungere da collegamento tra l’isola principale e le 11 isole minori, meta fra l’altro di molti turisti durante l’estate.

Per compiere ciò, i tecnici dovranno compiere un’analisi dettagliata di fattibilità tecnico-economica (già stanziata), che dovrebbe essere completata entro la fine del prossimo anno.

Gli altri due progetti selezionati dall’Unione Europea sono invece "Indagini batimetriche e correntometriche e realizzazione di interventi di protezione e ripascimenti del litorale dall'area di colmata a torre Sibiliana", proposto dal Comune di Marsala, e il tanto atteso progetto "Mare nostrum" voluto dal Comune di Palermo.

È inoltre importante far notare che per questa missione ogni singolo stato iscritto all’Unione Europea aveva solo 3 progetti da finanziare con i soldi provenienti dai fondi comunitari. E per quanto riguarda l’Italia tutti e tre i progetti finanziati riguardano la Sicilia, come non fa altro che chiarire da giorni l'assessore regionale al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino.

«Questo è il segno di quanto seriamente la nostra terra, e la nostra Regione in particolare, ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente. Un impegno costante che portiamo avanti con lo sguardo rivolto al futuro» ha affermato per il comunicato stampa l’assessore.

Ovviamente i dati forniti dall’associazioni ambientaliste descrivono il mare che bagna le coste siciliane come un mare sofferente, messo in pericolo dall’eccessivo inquinamento, dall’abusivismo edilizio e dall’eccessiva sovra pesca, sebbene questi progetti possono quanto meno far buon sperare sul miglioramento delle condizioni ecologiche in alcuni tratti importanti dell’isola – che in teoria dovrebbe presto veder nascere altre aree marine protette.
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