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Terremoto Gesap, cambi al vertice e scioperi: che succede all'aeroporto di Palermo

Dopo le dimissioni dell'ad Vito Riggio, si apre uno scenario sempre più instabile. Il presidente Schifani chiede l'azzeramento immediato del Cda della società

Balarm
La redazione
  • 9 aprile 2025

L'aeroporto di Palermo "Falcone e Borsellino" (foto Gesap)

Le dimissioni dell'amministratore delegato Vito Riggio, lo sciopero dei lavoratori di oggi (9 aprile) e le parole del presidente della Regione Renato Schifani che ha chiesto l'azzeramento immediato del Consiglio di amministrazione della società. Quello che sta avvenendo in Gesap, società che gestisce l'aeroporto di Palermo, è un vero e proprio terremoto.

Un braccio di ferro fra Regione, vertici e sindacati decisivo per le sorti dello scalo palermitano che - come più volte ribadito dal governatore Schifani - dovrebbe virare verso la privatizzazione, così come sta avvenendo a Catania e Comiso.

Annunciate già qualche giorno fa, ma formalizzate ufficialmente ieri (8 aprile) le dimissioni dell'ad di Gesap, Vito Riggio, anche da componente del Cda, a seguito di un comunicato con cui il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani parlava di "assenza di visione strategica" da parte della società.

«Un giudizio del tutto improprio, sbagliato e infondato ma, per quanto mi riguarda, mi appresto a proporre le mie dimissioni non più solo da amministratore delegato ma anche da consigliere di amministrazione», il commento dato dall'ex ad di Gesap che ha così annunciato il suo ritiro.

Una condizione di "instabilità" che preoccupa lavoratori e sindacati che proprio per la giornata di oggi (mercoledì 9 aprile) hanno indetto uno sciopero di 8 ore. In una nota comune le sigle sindacali hanno espresso il “profondo disagio” per la situazione attuale, denunciando «l'instabilità in un settore che avrebbe invece bisogno di continuità e progettualità».

La proclamazione dello sciopero ha suscitato l'ira di Schifani che parla di «una deriva che impone scelte drastiche e immediate: il Consiglio di amministrazione va azzerato, senza ulteriori tentennamenti».

«Lo sciopero proclamato dai lavoratori è solo l’ultimo segnale di una conduzione della società di gestione dell’aeroporto di Palermo ormai fuori controllo. Mentre il percorso di privatizzazione della società resta ancora bloccato, al contrario di quanto avvenuto a Catania e Comiso - prosegue Schifani - l’attuale governance aveva proposto l'assunzione di 46 nuove figure professionali e la promozione di oltre venti dipendenti.

Tutto questo mentre sono ancora in corso le procedure di selezione del direttore generale e del dirigente responsabile delle risorse umane che, al loro insediamento, non avrebbero potuto che prendere atto di quanto deciso in precedenza, senza quindi poter dare su queste proposte quel contributo di professionalità e competenza loro richiesto dal ruolo.

Un’iniziativa non andata a buon fine - conclude il governatore - e che, tra l’altro, non avrebbe considerato la decisione del tribunale di Palermo, secondo cui Gesap è una società a controllo pubblico. Per questo, le spese di funzionamento, comprese quelle per il personale e le assunzioni, devono avere l’approvazione dei soci pubblici che controllano la società».

Sulla stessa linea di Schifani anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: «È più che mai opportuno il richiamo del Presidente della Regione rispetto all’incertezza gestionale di questo momento. Valuteremo collegialmente nei prossimi giorni quali siano le opportune iniziative da assumere per assicurare la migliore funzionalità possibile dell’aeroporto Falcone e Borsellino e garantire un’adeguata gestione, anche tenendo conto delle istanze delle organizzazioni sindacali.

Di certo - aggiunge -, sorprende l’ordine del giorno che avrebbe dovuto varare nuove promozioni del personale in un momento in cui si attende l’approvazione definitiva del piano di riequilibrio da parte della Corte dei conti, che potrà dare il via libera alle procedure di privatizzazione dello scalo di Palermo che, come socio di maggioranza, ritengo assolutamente opportuna».

Sulla polemica interviene direttamente l'ad uscente, Vito Riggio: «È bene sottolineare che la questione che ha riguardato le ipotetiche promozioni di alcuni lavoratori, e negli ultimi due anni non ci sono state né assunzioni né promozioni, è stato argomento di discussione con il collegio dei sindaci di Gesap che ha sottolineato la necessità di attivare procedure interne regolamentate.

Tuttavia, per avere un’interpretazione coerente con la normativa vigente - continua Riggio - sulla questione sarà chiesto un parere a un professionista. Con riguardo, inoltre, alle mie dimissioni da amministratore delegato e da consigliere, che ho formalizzato ieri mattina con una lettera ai soci e ai componenti del Cda, posso assicurare tutti che l’assemblea dei soci potrà essere convocata il prima possibile, visto che entro il 30 aprile il consiglio di amministrazione firmerà un bilancio che con orgoglio dico essere il migliore di tutti i tempi, con 15 milioni di utili.

Preciso infine - conclude -, e non è un mistero, che continuamente ho sollecitato i soci ai loro adempimenti finalizzati alla privatizzazione della società nel più breve tempo possibile».

«Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione denotano la volontà di strumentalizzare un dissenso montato anche e soprattutto per colpa delle sue scelte miopi - tuonano i sindacati in una nota comune - e dalle continue intromissioni su una società che senza il suo controllo si avvia a chiudere il bilancio, grazie solo e soltanto all’operato dei lavoratori, con 15 milioni di euro di utili, che sarebbe intento del presidente Schifani cedere a soggetti privati insieme alla stessa società».

«Ancora una volta il Presidente della Regione Schifani interviene a gamba tesa sulla Gesap senza averne alcun titolo - contestano i Cinquestelle -. Peraltro lo fa criticando il management che lui stesso qualche mese fa ha pubblicamente preteso alla guida della società aeroportuale. Quindi, se tutto è così disastroso, Schifani non dovrebbe avere difficoltà a trovare il responsabile: se stesso.

È triste inoltre – afferma il deputato regionale M5S, Adriano Varrica - constatare che il sindaco Lagalla, che dovrebbe esercitare il potere decisionale, si faccia commissariare da Schifani, accettando ancora una volta questa ingerenza decisionale che peraltro punta ad una privatizzazione acritica della Gesap. Basta a questo ricatto dei 14 milioni di investimenti regionali per l'aeroporto di Palermo, non sono soldi di Schifani».
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