TEATRO
Teatro, musica e "sacralità": Segesta Festival secondo il (nuovo) direttore Claudio Collovà
Da poco nominato alla direzione del Segesta Teatro Festival, Claudio Collovà è già a lavoro e ci ha raccontato le linee guida della programmazione per il triennio 2022-2024
Il Teatro antico di Segesta
«Segesta è uno dei luoghi più ricchi di storia della nostra Isola dove all’interno, e non solo, del Parco Archeologico, si svolgono innumerevoli attività culturali durante tutto l’anno - ci ha detto Collovà - La programmazione della prima edizione del Festival con la mia direzione si andrà, dunque, ad integrare a queste iniziative di altissimo livello già presenti, e sarà il mio modo per ricambiare la fiducia che la direzione ha manifestato nell’affidarmi l’incarico.
Il primo anno è sempre il più delicato - ha continuato Collovà, regista teatrale che ha alle spalle altre direzioni artistiche di tutto riguardo - c’è grande aspettativa che in me diventa ulteriore senso di responsabilità per il cartellone che in questi mesi realizzeremo. Il primo passo sarà entrare in dialogo con questo luogo, grande ispiratore per la geografia in cui è calato e per la storia che da secoli custodisce. Ho sempre lavorato con passione, mettendo il cuore in ogni progetto ed è quello che farò anche in questo caso, non snaturando la mia natura di ricercatore e innovatore nell’ambito teatrale».
«La scelta stessa del nome, Segesta Teatro Festival, vuole valorizzare il luogo della città che ospiterà il cartellone, il teatro antico appunto, dove se ci pensiamo è nata la danza e dove da millenni si ripete la rappresentazione dal vivo nella sua essenzialità.
Il punto focale sarà rispettare e nutrire la sacralità di questo luogo e la sacralità del percorso creativo e artistico delle compagnie che ospiteremo, nell’ottica di proporre un percorso nuovo dove troveranno spazio solide drammaturgie e solide interpretazioni. L’obiettivo resta sempre la qualità delle produzioni che proporremo al pubblico; il teatro di Segesta può ospitare oltre 800 persone e questo è un aspetto da tenere sempre ben presente.
Ovviamente la mia attenzione è rivolta agli artisti e alla compagnie del territorio, inteso come Sicilia e Italia ma con un occhio anche all’estero, selezionando spettacoli che possano offrire uno spaccato non convenzionale ma ugualmente utile all’offerta culturale e attingendo alla sacralità che arriva anche dall’Oriente».
Negli anni il teatro di Segesta si è collocato tra i teatri antichi più apprezzati e frequentati, grazie alla suggestività della collocazione e alla sua acustica, ancora perfetta, oltre ad un corollario di luoghi, altrettanto sorprendenti, che rientrano nell’estensione del Parco archeologico di Segesta e che in passato sono già stati coinvolti nelle attività culturali.
«È mia intenzione mantenere vive le iniziative che il pubblico ha ripetutamente apprezzato, come la programmazione all’alba degli spettacoli o la formula del “Festival diffuso” che ha animato con performance da vivo altri paesi limitrofi. È doveroso prendere il meglio di ciò che ci viene affidato, adattandolo alla visione personale.
Stiamo cercando, con il gruppo di lavoro che mi coadiuva, di dar fondo a tutte le possibilità di sostegno che il Ministero potrebbe riconoscerci, compatibilmente con il fatto che si sta concludendo l’anno».
Come da tradizione il Segesta Teatro Festival si svolgerà nel mese di agosto, ci ha detto Collovà.
«Non so ancora bene se anticiperemo l’inizio della stagione all’ultima settimana di luglio, o prenderemo la prima di settembre; fra qualche settimana tutto sarà più chiaro ma l’obiettivo rimane la qualità dell’offerta culturale che presenteremo a Segesta».
Buon lavoro dunque al neo direttore Collovà e lunga vita al teatro.
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