ARTE E ARCHITETTURA
Talmente reale da sembrare una fotografia: il pittore-viaggiatore alla Vucciria di Palermo
Hulings era particolarmente affascinato dai mercati e li dipinse in tutto il mondo, da quelli messicani, passando per Valencia e Barcellona, fino a quelli di Palermo
Piazzetta del Capo - Dipinto di Clark Hulings
Se consideriamo, infatti, che il realismo è un movimento nato in Francia negli anni '40 dell’Ottocento, in reazione al romanticismo delle accademie, ci accorgiamo di come le tele di Hulings siano piuttosto in ritardo rispetto ad esso (di più di un secolo per l’esattezza).
Un pittore non certo innovativo nello stile, dunque, ma che ha saputo trasmettere con empatia situazioni a lui contemporanee, andando alla ricerca di un'arte figurativa "autentica", in quanto più vicina possibile alle persone.
Nel corso della sua vita un’insaziabile curiosità lo ha spinto a viaggiare moltissimo, in particolare nel sud dell’Europa e, inevitabilmente, in Sicilia. Rinunciando a carriere più sedentarie come quelle della ritrattistica e dell’illustrazione, Hulings ha scelto di ricercare la bellezza nei suoi incontri con le persone.
Hulings era particolarmente affascinato dai mercati e li dipinse in tutto il mondo, da quelli messicani, passando per Valencia e Barcellona, fino a quelli di Palermo. In queste complesse scene di vita quotidiana troviamo scorci di città antiche con cani di strada, piccioni, vecchi e bambini impegnati nelle attività più disparate.
Nel suo repertorio troviamo immagini e scene di vita semplice: biancheria stesa al sole ad asciugare, cassette in legno, venditori di frutta, grembiuli bianchi e poi gli immancabili asini (la sua passione per asini e asini è diventata negli anni il suo marchio di fabbrica).
Osservando alcune opere come il Venditore di broccoli e The Vucciría Market, Palermo inclusa nel catalogo Timeless Beauty: Pursuing Life’s Textures non si può non pensare all’altra Vucciria, ben più importante, del maestro del Novecento Renato Guttuso.
Non è un confronto stilistico quello a cui mi accingo (per ovvi motivi), ma piuttosto un paragone riferito all’anima, l’essenza stessa del mercato palermitano della Vucciria.
Quella degli anni ‘70 colta da Guttuso (ancora viva!) e quella degli anni recenti di Hulings, già svuotata e trasformata ma che, per fortuna e nonostante tutto, con il suo frastuono e le sue tende rosse conserva ancora quel fascino intramontabile che tutto il mondo ci invidia.
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