MOBILITÀ
Strisce blu a Palermo: verso il dimezzamento delle (amate e odiate) aree a pagamento
Il piano "salva-Amat" prevede la rimodulazione delle zone blu a pagamento: l'azienda controllerà metà degli attuali posti auto. Il resto verrà annullato o affidato a privati
Tra le misure per recuperare le sorti di Amat, infatti, c'è la riduzione del 50% dei parcheggi a pagamento controllati dalla società. In particolare, degli attuali 15.000 stalli, l'azienda ne controllerà in totale 7.800.
Nella bozza (che dovrà essere approvata dal Cda della società e dalla giunta comunale), c'è una rimodulazione di quelli che per Amat rappresentano «servizi in perdita». Tra questi, la rimozione delle auto con carro attrezzi e il car sharing. In entrambi i casi, si ricorrerà ad affidare parte dei due servizi ai privati.
L'intervento più consistente - ma soprattutto che interessa maggiormente i cittadini - riguarderà però la nuova gestione delle zone blu a pagamento. Le aree di sosta a pagamento che Amat continuerà a controllare, 7.800 circa, saranno per lo più quelle in centro, perchè più redditizie e facilmente controllabili. La restante metà, sparsa per la città, verrà in parte annullata e in parte riaffidata ai privati con nuovo bando.
«Il piano di risanamento consentirà ad Amat di recuperare lo squilibrio finanziario attraverso una diversa gestione dei servizi in perdita, in particolare la rimozione degli autoveicoli e il car sharing, e l'ottimizzazione della gestione della sosta tariffata anche con l'obiettivo di limitare la pressione tributaria», ha dichiarato il presidente Cimino nel corso della riunione.
Al momento si tratta di una bozza, che dovrà essere deliberata dal consiglio d'amministrazione Amat e approvata dalla Giunta Orlando. Nel frattempo, l’assessore Catania ha scritto al presidente del Consiglio comunale Totò Orlando chiedendo di convocare una seduta del Consiglio comunale, a cui parteciperà con il presidente Cimino, per esporre il piano di risanamento, stato del contenzioso e proposte di modifica del contratto di servizio, che dovrà essere approvato da Sala delle Lapidi.
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