CRONACA
Stava lì da 40 anni e ora si fa sul serio: via l'ecomostro dal lungomare di Sferracavallo
Una giornata storica per la borgata di Palermo: è partita la demolizione dell'ex Zotta. Ecco cosa si pensa di realizzare nell'area riqualificata. Il video
La storia risale addirittura a quarant'anni fa, quando a seguito degli incidenti aerei avvenuti nei pressi di Punta Raisi si decise di creare due centri di soccorso in mare: uno a Terrasini, oggi sede della locale Guardia Costiera e un'altra a Sferracavallo, l'ex Zotta appunto.
Costruito sulla scogliera però l'edificio già alle prime mareggiate presentò i primi deficit strutturali, essendo soggetto a continui allagamenti e infiltrazioni. Nonostante i vari tentativi di darlo in concessione e riqualificarlo, circa 11 anni fa, dopo diverse manifestazioni organizzate dal Comitato cittadino Il Mare di Sferracavallo la soluzione risultò soltanto una: la demolizione.
Purtroppo la burocrazia procede con i suoi tempi e ci sono voluti 11 anni prima di vedere arrivare le ruspe.
Tre anni fa l'allora deputato nazionale di M5s Adriano Varrica (ora deputato ARS) si è attivato per ottenere il finanziamento per il progetto di abbattimento della struttura, inserito nel Piano triennale delle opere marittime, che ha fatto sì che finalmente si concretizzasse quello che oggi si sta realizzando».
Adesso una volta terminata la demolizione l'area dovrà essere bonificata e riqualificata. Prossimo obiettivo?
«Il nostro auspicio - aggiunge Aiello - è che l'area di costa possa essere utilizzata per l'ormeggio delle tradizionali imbarcazioni dei pescatori locali, ossia lancitedde, lance e gozzi, in siciliano chiamati "vuzzareddi", piccole barche in legno tipiche della borgata. Questo sarà il nostro prossimo obiettivo come Comitato cittadino».
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