MOBILITÀ
"Siamo troppi, prendo il prossimo (tra mezz'ora)": un giorno in metro a Palermo
Anche se la metro a Palermo accorcia le distanze, tutti prendono lo stesso treno a causa della scarsa frequenza delle corse: ecco le riprese di Gioele Pennino
Sebbene la metro sia un mezzo pensato per accorciare le distanze e per ridurre il tempo di percorrenza in pochi minuti, molto spesso si incastrano svariati fattori che rendono il viaggio tutt'altro che confortevole e celere.
«Alle 7.30 arrivo a Notarbartolo decidiamo di aspettare il treno successivo». Prosegue così il video con immagini che riproducono fedelmente quanto accade non soltanto la mattina, ma in qualsiasi momento della giornata.
Non è raro assistere anche a mancate coincidenze. Tra l'altro vi sono pochi posti a sedere e questo aumenta il disagio tra i passeggeri.
Lì il convoglio si svuota perché tutti gli studenti universitari hanno raggiunto la meta. Nonostante la metro per quell'ora sia stata abbandonata da molti, comunque un centinaio di persone rimangono a bordo.
E si sa che non tutte le lezioni si svolgono nella prima parte della mattinata, quindi il problema si ripete fino a sera. Per non parlare di tutti gli alunni delle varie scuole di Palermo che raggiungono la propria casa in metro, motivo per cui dalle 13.00 alle 14.30 circa la situazione sfugge di mano.
Il sovraffollamento è acuito inoltre dalle vetture che passano ogni mezz'ora e questo non permette una distribuzione adeguata sui mezzi.
Gli orari disponibili restano sempre gli stessi e non essendoci la frequenza necessaria, ci si ritrova costretti a prendere lo stesso treno per esigenze personali, lavorative o di qualsiasi altro tipo che non ammettono flessibilità.
Secondo queste immagini, vengono confermate le urgenze del capoluogo siciliano e cioè più treni almeno uno ogni quarto d'ora. «Completato l'ultimo tratto di raddoppio dovrebbe essere un treno ogni 10 minuti», si conclude così il reportage.
Alla base della questione ci sarebbe il contratto di servizio stipulato tra Regione e Trenitalia, rinnovato a inizio anno e che regola tutto il trasporto regionale su ferro. Prevede un tot. di km-treno, ovvero numero di treni moltiplicato per i km percorsi in tutta la rete regionale per ogni anno.
In pratica, essendo tutto dentro un unico "contenitore" su scala regionale, se metti un treno in più sul passante devi togliere i km-treno corrispondenti da un'altra parte della Sicilia. Motivo per il quale non è così semplice e immediato aumentare la frequenza dei treni.
A pronunciarsi a riguardo è anche l'ingegnere Roberto Di Maria, ricercatore esperto di mobilità e autore di "Sicilia in Progress": «Ci siamo occupati di questa problematica per tanti anni.
Non può funzionare una metro ogni mezz'ora, l'offerta di mobilità non copre la domanda e molti restano sulle panchine perché non riescono ad usufruire del servizio.
Il contratto è decennale e prevede un incremento del 10% in dieci anni su scala regionale e dunque le soluzioni tardano ad arrivare».
Tra gli studi portati avanti da Di Maria, vi è anche il progetto di attivare un collegamento Isola-Bagheria «per ottenere, nello stesso tempo, un incremento dei treni nella parte più affollata di utenti del Passante e, finalmente, qualche treno a Maredolce».
Aprire la stazione di Maredolce inoltre sarebbe un altro passo avanti molto significativo per migliorare non soltanto la mobilità, ma l'accessibilità nel rinomato quartiere di Brancaccio.
Motivo per cui c'è in atto una petizione a causa degli innumerevoli disagi creati ai residenti del posto in questione.
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