NUOVI SPAZI
Uno store di art design finisce sul "New York Times": l'eccellenza è nel cuore della Kalsa
Nel cuore di Palermo è nato un concept store in cui gli oggetti si animano al solo tocco. Un luogo in cui le eccellenze siciliane rinascono come pezzi unici
Fusioni tra eccellenze siciliane e storici tessuti recuperati direttamente dalla ex fabbrica tessile della famiglia Gulì.
C'è un nuovo luogo a Palermo che è molto più di un semplice negozio di design. Si tratta di un concept store che permette a chi lo visita di vivere quella che è una vera e propria esperienza sensoriale totalizzante.
Si chiama MU Creative Space e il suo nome è stato preso in prestito da MU, il continente mitologico dedito alle arti (simile ad Atlantide, ma meno conosciuto): uno spazio creativo nato da poco più di un anno nel cuore della Kalsa, storico quartiere scelto non a caso per la sua antica vocazione artigianale.
A portarlo in città è Cetti Davì, designer che ha viaggiato molto vivendo in alcuni paesi europei, dalla Germania all'Inghilterra, e che ha scelto di fare base a Palermo perché «qui c'è tanto da fare e dove c'è tanto da fare, sei sempre nel posto giusto».
Per MU Creative Space oggi Dario si occupa soprattutto di arte visiva, composizioni fotografiche e di grafica, contribuendo anche all’aspetto comunicativo ed estetico del design store.
Entrambi hanno quindi alle spalle una carriera ventennale fatta di ricerche e studi che oggi portano "in vetrina", nel centro di Palermo, per far conoscere a tutti il valore culturale ed estetico delle opere create.
Dalla loro sinergia nascono così progetti eccentrici di art design, composti dall'unione di materiali diversi, complementi d'arredo dall'aspetto futuristico, ma anche lampade, gioielli e borse dai tessuti preziosi.
Tutti rigorosamente realizzati a mano e in edizione limitata.
Una vetrina che non è passata inosservata tanto da essere stata inserita anche in un lungo reportage che il New York Times ha dedicato a Palermo, per la rubrica "36 Hours" in cui il quotidiano statunitense passa in rassegna i luoghi da non perdere in città.
«Durante il giorno - si legge nell'articolo del New Tork Times , la Kalsa diventa una fucina di design e moda di produzione locale.
Il bianco e spazioso MU Creative Space vende opere dell'artista palermitana Cetti Davì, che mescola stili giapponesi e materiali locali, come la seta siciliana per kimono con decori floreali, tazze in ceramica bianca a forma di uovo e altro ancora».
Cetti Davì è l'artista che li crea, ma i veri protagonisti sono i suoi progetti che - a partire dalle visioni della sua mente - diventano prima progetti al computer e poi opere d'arte realizzate grazie all'utilizzo di materiali che provengono sia da maestranze locali ed eccellenze siciliane sia da aziende italiane.
MU Space Creative è uno spazio bianco minimale in cui tutto lo staff indossa rigorosamente abiti dello stesso colore delle pareti per mimetizzarsi e quasi sparire, in modo da dare risalto e importanza solo alle opere esposte.
Opere che sono già in vendita nei bookshop di vari musei e gallerie italiane, e che ora sono disponibili direttamente nello store palermitano.
«Tutto qui viene curato nei minimi dettagli e in ogni aspetto - spiega Davì -. I colori, le luci, gli odori, i suoni e soprattutto l’esperienza tattile».
Sì, perché qui, a differenza dei tradizionali negozi di design (e non solo) in cui è vietato espressamente di avvicinarsi agli oggetti, è invece obbligatorio toccare con le proprie mani le creazioni. "Si prega di toccare", ripete sempre ai suoi visitatori Cetti Davì, perché solo sperimentando attraverso il tatto si può arrivare a comprendere il significato che c'è dietro ogni opera.
È il caso del progetto Mu TRANS, che ha vinto il prestigioso premio internazionale A'Design Award: il complemento d'arredo che diventa un oggetto-scultura attraversando il confine tra arte e design.
Ciò che lo contraddistingue è l'utilizzo del silicone che qui acquisisce una funzione estetica, contribuendo a creare oggetti insoliti ed emotivamente suggestivi che si animano attraverso l'interazione con chi ne entra in contatto.
Tra gli altri progetti esposti, Sicilian Furoshiki è una sintesi estetica di due antiche culture.
Quella siciliana raccontata attraverso tessuti preziosi con geometrie e colori appartenenti alla sua storia, recuperati dalla storica fabbrica tessile della famiglia Gulì. Quella giapponese è raccontata attraverso la sua tradizione del Furoshiki, in cui un quadrato di stoffa abilmente annodato diventa una borsa, senza cuciture.
IBRIDI è un progetto innovativo che esplora la contaminazione tra materiali naturali e artificiali, creando oggetti unici che rappresentano la trasformazione della natura per mano dell'essere umano.
Ne viene fuori una serie di complementi d’arredo e lampade in pregiata ceramica maiolicata della tradizione siciliana rivisitata in chiave contemporanea con l'intervento artistico in silicone.
Synergia rappresenta invece un progetto che prevede un'interazione di forme che si sostengono l'un l'altra, senza la quale
gli elementi singolarmente non potrebbero assolvere alla loro funzione. Nascono così degli oggetti tra loro complementari.
Bilico è il nome scelto per una serie di gioielli in cui la ricerca dell’armonia viene rappresentata da una sfera nel suo punto d’equilibrio. L’equilibrio della bellezza che sta a indicare un punto di riflessione sul concetto di equilibrio che ci conduce all’armonia.
Per maggiori informazioni potete consultare la pagina Facebook Mu Creative Space e il profilo Instagram dello store.
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