Si chiamano come una via di Palermo: chi sono i VFP, restano e seguono i loro sogni

Dalla periferia di Palermo con un sogno: fare musica. E se c’è il detto “cu nesci, arrinesci”, loro vogliono capovolgerlo, mostrando che, anche nell’Isola, seppur sia (tanto) difficile, si può provare a portare avanti i propri sogni e obiettivi.

In città c’è il collettivo VFP Records, giovani caparbi che denunciano le ingiustizie a suon di trap, mostrando il lato bello di Palermo.

Il collettivo è composto dai manager Simone La Mantia ed Enrico Infantino, i produttori Emanuele Landino, alias Thirtythree, Riccardo Fasone, alias Kikko e Francesco Gabbarini alias Brazzy, e i cantanti Alberto Mellina, alias A7BE e Antonino Melia alias NINNI.

Poi, ci sono Giacomo Sammarco, che aiuta nei live, e Manfredi Mastrogiovanni, che li supporta nell’aspetto comunicativo e che è un po’ lo “psicologo” del gruppo. Tutti hanno dai 17 ai 23 anni.

Il loro obiettivo? Aiutare tutti quei ragazzi che non sanno come fare per muovere i primi passi nel mondo della musica. E, in Sicilia, questa strada è in salita.Tutto nasce, a Palermo, nel 2020, in un garage di via Filippo Paruta. E questa via non è un caso: dà, infatti, il nome al collettivo “VFP” (Via Filippo Paruta): un modo per ricordare e per non abbandonare mai le proprie radici e la periferia, che punta ad avere una ribalta su questo settore.

I ragazzi autofinanziano i loro progetti. Inizialmente, ad aiutarli ci ha pensato Mauro Fasone (padre di Riccardo), che ha creato le basi per dar vita allo studio, acquistando le prime attrezzature, come casse e schede audio.

I primi anni dei giovani artisti sono caratterizzati da una fase di sperimentazione del sound e di allenamento sempre in chiave rap e trap.

Le loro canzoni affrontano tematiche sociali di tutti i giorni: dai rifiuti in città ad un’analisi di alcune menti, a volte troppo chiuse, ma soprattutto, come, oggi, conti mostrare come si è realmente e non quello che la società vuole che siamo.

Nei brani è presente anche la forte appartenenza a Palermo e alla tradizione. In molte canzoni, per esempio, è citata la Santuzza: «La protezione è ciò di cui abbiamo bisogno e Santa Rosalia è il connubio perfetto tra Palermo e la benedizione che sentiamo sopra noi stessi – racconta Enrico Infantino -. Il nostro logo con Santa Rosalia, inoltre, nasce dalla voglia di rappresentare la nostra città, la musica e la zona che ci ha cresciuto».

Una musica calzante che punta all’innovazione: «Cerchiamo di portare nuovi sound che, al Nord Italia, sono già arrivati e utilizzati, mentre a Palermo ancora non sono conosciuti e ascoltati. Nel mercato, dal nostro punto di vista, gli emergenti portano un sound più vero e crudo rispetto ai sound utilizzati dai big che sono più pop», prosegue Infantino.

Dopo la fase in studio, per i VFP sono cominciati anche i live in giro per la Sicilia, come a Castellammare, per il Sound Festival, o a Bagheria. Fino ad arrivare oltre i confini regionali con la partecipazione, nel maggio 2023, a Roma, al contest “Edm International”, che ha permesso l’accesso diretto a Sanremo Discovery 2024.

“VFP Records” ha un obiettivo: riuscire a fare musica in Sicilia. Enrico, per esempio, ha abbandonato il suo lavoro ai Carabi per tornare nella sua terra. Riccardo, invece, dopo una carriera nel Palermo Allievi, in Serie D, nel Bitonto Calcio e nella San Cataldese e tanto di Convocazione in nazionale da parte di Giuliano Giannichedda nella under 17, ha preferito restare nella sua città. Ciò sottolinea il forte senso di appartenenza all’Isola e la voglia di riuscire ad emergere nella terra in cui si è nati.

Ma cosa c’è in cantiere, adesso, per “VFP Records?”

I ragazzi stanno pianificando le uscite dei singoli per i prossimi mesi. «Abbiamo fissato degli obiettivi di uscita semestrale e stiamo lavorando per farlo al meglio – conclude Enrico Infantino -. Restate sintonizzati sulle nostre pagine social Instagram e Tik Tok “VFP Records” per tutte le novità e i nuovi brani».