STORIE
Sfruttato fin da bambino e cresciuto tra i rifiuti di Nairobi: Duncan, Palermo e il suo riscatto
Sua madre si chiamava Sabina e lo ha partorito durante la stagione delle piogge, lasciandolo orfano troppo presto. Questa è la storia (per nulla facile ma a lieto fine) di Duncan
Duncan Okech nella foto di Geppi Monte
«Mia madre si chiamava Sabina e mi ha partorito durante la stagione delle piogge. E poiché sono entrato nel mondo mentre pioveva, il mio secondo nome è Okoth che significa Pioggia»: racconta Duncan. Quando la mamma muore, Dunkan vive una brutta parentesi della sua vita, il fratello lo porta via dal suo villaggio nella Savana e lo porta a vivere in casa sua a Nairobi insieme alla cognata. Lo sfruttano e non perdono occasione per dimostrare la loro crudeltà al punto che Duncan ha spesso creduto che la morte sarebbe stata preferibile a una tale sofferenza.
Riesce a scappare, a “liberarsi dai mostri” diventando uno dei tanti ragazzi di strada. Ma in strada si vive di espedienti ed è come se questa via ti «porti a diventare una persona cattiva» aggiunge. In una realtà così drammatica non è raro che le droghe siano viste come un facile ponte verso la felicità difficilissima da raggiungere.
Per diversi anni c'è un fitto via vai di lettere tra la scuola di papà Moses e l’Italia; quelle di Carlo Petrini che a Duncan raccomanda di tenere il suo sogno sempre vicino, alla invisibile tavola dove si gioca il senso della vita. La storia di questo ragazzino, cresciuto mangiando rifiuti e approdato dove si studia come moltiplicare il buon cibo perché nutra tutto il pianeta, racconta un futuro possibile che tutti noi possiamo contribuire a costruire, ogni giorno.
Duncan oggi ha uno sguardo pieno di dolcezza e nostangia, è una persona molto educata e dal grande cuore. Ha scritto un libro dove racconta la sua incredibile storia pubblicato da Giunti dal titolo "Tieni il tuo sogno seduto accanto a te".
Adesso il sogno che Duncan tiene seduto al suo fianco è quello di tornare in Kenya e di aiutare i tanti ragazzini di strada che mettono in pericolo la loro vita ogni giorno, vorrebbe fondare una realtà capace di togliere i ragazzi dalle strade per impiegarli in un’attività proficua, ha il desiderio di ricambiare l’enorme aiuto che gli è stato dato ed essere un esempio per tutti i ragazzi che attualmente si trovano nelle stesse condizioni in cui lui si è trovato tante primavere fa.
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