CRONACA
Sforna delizie e ha l'orologio più antico di Palermo: come sarà "Santa Caterina 2.0"
Il celebre Monastero di Santa Caterina al Cassaro, famoso anche per la sua dolceria, è in fase di restauro e si rinnova dai terrazzi al chiostro: le novità in arrivo
Il monastero di Santa Caterina
Una vera e propria istituzione in città. La domenica tipo prevedeva recarsi in chiesa e, poi, acquistare i dolci da portare a parenti o amici per il pranzo. Le sapienti mani che preparavano tutti quei manicaretti erano delle suore (molto gelose delle loro ricette).
Oggi, al suo interno si trova la dolceria, dove vengono riprodotti i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo le antiche ricette delle suore del Monastero di Santa Caterina al Cassaro o di Santa Caterina d’Alessandria.
Il luogo dove avveniva la “magia” era la “spezieria” o dolceria di Santa Caterina, un posto del monastero preposto alla realizzazione di biscotti, pasticciotti ripieni, frittelle, conserve e tanto altro. La vendita di dolci rappresentava una fonte di reddito importante per la sopravvivenza del monastero.
Il Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche di Palermo, articolazione territoriale del Ministero delle Infrastrutture per la Sicilia e la Calabria, diretto dall’ingegnere Francesco Sorrentino, ha aggiudicato l'appalto.
Il progetto si divide in due parti: la prima dedicata all’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di un ascensore, di uno scivolo di accesso alla chiesa e la ristrutturazione bagni; la seconda parte, invece, prevede il risanamento parziale del chiostro.
L’ascensore prevederà quattro fermate: la prima consentirà di accedere alla Chiesa, al chiostro del Monastero e a tutti gli ambienti che si sviluppano attorno, come quelli destinati agli uffici; la seconda fermata, invece, servirà gli ambienti in cui si svilupperanno la casa del custode e la foresteria e consentirà, attraverso il superamento di pochi gradini, di raggiungere le altre stanze, che comunque potranno essere visitabili attraverso un ascensore già esistente, che verrà ripristinato, posto nel secondo chiostro alla stessa quota del chiostro principale.
La terza fermata, poi, consentirà di raggiungere i matronei e la nuova camera dell’orologio della chiesa, il più antico della città di Palermo, che ospiterà il funzionamento conservatosi fino ad oggi. Infine, anche la quarta fermata servirà gli ambienti destinati a foresteria.
Lavori anche al pianoterra per poter permettere l'accesso in Chiesa agli utenti con ridotte capacità motorie: qui verrà realizzato un nuovo percorso che, attraverso la ristrutturazione della zona degli attuali bagni permetterà di superare il dislivello esistente tra la quota del chiostro e la Chiesa grazie alla collocazione di una pedana rivestita in lamiera.
Il progetto prevede, infine, la ristrutturazione di parte dei terrazzi a copertura delle corsie del chiostro attraverso il risanamento dei muri d'attico con la rimozione dell'attuale rivestimento, la realizzazione di una nuova impermeabilizzazione e la posa del nuovo rivestimento in marmo. Anche le ringhiere a petto d'oca saranno oggetto di intervento di risanamento.
Al momento, proprio per via dei lavori di ristrutturazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche, l'ingresso della chiesa, del Monastero e della dolceria si trovano su piazza Pretoria.
La chiesa di Santa Caterina si trova in pieno centro storico a Palermo. Fu iniziata nel 1566 e conclusa nel 1596, su progetto di un architetto ignoto che si muoveva entro le regole dello stile del manierismo romano.
L’edificio si affaccia su piazza Pretoria e su piazza Bellini, dove si possono anche ammirare la Chiesa della Martorana e la Chiesa di San Cataldo. Riccamente decorata all'interno, che è ad unica navata, in uno stile tipico al tempo della Controriforma, è dominata dall'ampia cupola, aggiunta successivamente, cui si aggiungono grosse mensole a volute rinfiancano la navata centrale, dando un tono di sintesi e chiarezza strutturale tipicamente rinascimentali.
Ubicato in prossimità di altri grandi architetture della città, come la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e la chiesa di San Cataldo, il monastero di Santa Caterina rappresenta oggi l’unico esempio in Sicilia a testimoniare la vita delle religiose.
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