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Sfida l'autismo, genitori e prof credono in lui: Alex che (in Sicilia) realizza il suo sogno

Questa è una delle storie che vale la pena raccontare perché fanno bene al cuore. Alex Corrente, a 17 anni, ha vinto la sua sfida e ora fa quello che ama: cucinare

Federica Puglisi
Giornalista
  • 5 luglio 2024

Alex Corrente con i suoi insegnanti

Questa è una di quelle storie che vale la pena scrivere e raccontare, perché fanno bene al cuore e sono da esempio per tante famiglie e tanti giovani.

È la storia di Alex Corrente, un giovane diciassettenne, che vive a Palazzolo Acreide in provincia di Siracusa. Alex è affetto da una forma di autismo, ma questo non è stato di certo un limite per la realizzazione dei suoi sogni.

Ama la cucina, cucinare tante prelibatezze e da grande vorrebbe coltivare questa sua passione.

E ce la sta mettendo tutta grazie alla sua famiglia e a dei compagni di viaggio che lo stanno accompagnando in questo percorso, giovani ristoratori che hanno accolto Alex nella loro attività, prima con un progetto di alternanza scuola lavoro, a breve con un lavoro effettivo per i prossimi mesi.

«Tutto è iniziato qualche anno fa – raccontano i genitori Michele e Benedetta – quando ha manifestato una passione per la cucina. Noi vivevamo a Siracusa e abbiamo deciso di trasferirci a Palazzolo perché volevamo per lui un ambiente diverso, rassicurante. Dunque lo abbiamo iscritto all’Istituto Alberghiero di Palazzolo e ci siamo trasferiti tutti.
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Anche suo fratello ha frequentato qui la scuola, mentre noi ogni giorno ci spostavamo per il lavoro. Ma non rimpiangiamo nulla, siamo contenti di ciò che abbiamo fatto, perché abbiamo visto i suoi progressi, miglioramenti in tutto».

Alex frequenta il quarto anno nell’istituto di Palazzolo ed è seguito dall’insegnante di sostegno Massimo Ciarcià. Ama la cucina ma anche fare attività sportiva, infatti è impegnato nel baskin e seguito dalla co-allenatrice Maria Assunta Caligiore.

«Dopo il periodo della pandemia – spiega Ciarcià – è arrivato per Alex l’anno della scelta dell’indirizzo da seguire. E riprendendo le attività pratiche in cucina lui ha mostrato una maggiore predisposizione per questo settore. Ma non si è tirato indietro per fare le altre ore di sala ed essere così preparato in tutto.

Poi la scelta dove fare il Pcto, il progetto di alternanza scuola lavoro. Serviva un luogo tranquillo, rassicurante, accogliente. Conoscendo i ragazzi del ristorante Èstro, tra l’altro ex studenti dell’Alberghiero, ci siamo rivolti a loro. E così è iniziato tutto. Quella che era una passione si è concretizzata in realtà per Alex».

È stata dunque stipulata una convenzione per un progetto su questo studente. Attività che non si è fermata. Anzi continuerà nei prossimi mesi, perché Alex ha espresso la volontà di continuare a lavorare con questi ragazzi.

«Quando Alex è con noi in cucina c’è una grande serenità – sottolineano Giuseppe Luparelli, Lorenzo Sorrentino e Alessandro Catania-. Sin dall’inizio lo abbiamo trattato come qualunque nostro aiutante, richiamandolo quando era necessario, correggendolo, motivandolo.

Gli abbiamo spiegato i vari passaggi per la preparazione dei piatti e lui li ha memorizzati. È cresciuto lavorativamente, rispetta le regole che gli abbiamo dato e ha raggiunto anche una sua autonomia».

E chiedendo ad Alex cosa gli piace cucinare, lui senza esitare risponde "pasta con il tartufo o alla carbonara".

E subito si mette a spiegare con precisione i vari passaggi per la preparazione del piatto. È nata dunque una bella amicizia, che va oltre il lavoro, perché, come assicurano i ragazzi del ristorante «la presenza di Alex fa bene anche a noi, ci dona tranquillità».

La storia di Alex è un esempio di come si possano superare i limiti e le difficoltà. Con una famiglia che crede che un figlio come lui possa comunque avere un futuro, una scuola che scommette nei propri studenti, un posto di lavoro capace di accogliere ed insegnare un mestiere. Un esempio, dunque, per tanti.

Per le famiglie di giovani con disabilità, ma anche per altre attività lavorative che potrebbero scommettere su questi giovani e dargli un futuro migliore.
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