CULTURA
Se volete incontrare un unicorno dovete andare a Ballarò: qui ce n'è uno di 344 anni
Ce lo svela un video su Instagram che ci porta dentro una delle chiese più belle di Palermo, che nasconde, oltre a una bellezza senza eguali anche delle sorprese
Entrando in una delle chiese più famose del capoluogo regionale, tra putti e altre amenità barocche c'è lui, l'unicorno. A portarci dentro le bellezze di questo luogo di culto e a svelarci la presenza di questo animale mitologico, è Gabriele Ruggieri, sulla sua pagina Instagram @sostieneruggieri.
Ruggieri ci mette anche in guardia: «All'epoca gli unicorni non erano "pucciosi" e "arcobalenosi" come li conosciamo oggi ma erano bestie selvagge da domare». E, sostenevano gli antichi, c'era soltanto una donna che poteva farlo.
Per scoprire che tipo di donna poteva tenere testa al nostro unicorno (e andare alla fonte di questo capolavoro) dobbiamo fare riferimento al volume "Chiesa del Gesù a Casa Professa di Palermo, da teatro effimero a palinsesto soterico" di Luigi Agus.
Nel registro inferiore troneggia quindi "una giovane vergine che ammansisce un unicorno e regge un giglio, circondata da putti che reggono spighe, in basso, e un agnello in alto.
Secondo un’antica credenza soltanto una vergine può accostarsi all’unicorno, quindi, rappresenta la forza della castità che doma l’appetito sensibile dell’animale, mentre l’agnello rappresenta la verginità per eccellenza di Cristo".
Quindi se volete incontrare un unicorno ora sapete dove dovete andare.
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