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Radio Time (e Palermo) salutano il suo "Capo": addio a una voce storica della città

Tantissimi i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Gioacchino Caponetto, lo voce simbolo delle trasmissioni radiofoniche che hanno fatto la storia in Sicilia

Balarm
La redazione
  • 6 dicembre 2021

Gioacchino Caponetto

In qualche modo ha dato lui stesso l’ultimo annuncio, l’unico che nessuno dei suoi amici e ascoltatori affezionati avrebbe mai voluto sentire.

Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 dicembre è venuto a mancare lo speaker radiofonico Gioacchino Caponetto, da tutti conosciuto come “Capo”.

E sul suo profilo Facebook è comparso questo messaggio: «Amici, questa notte Capo è salito in cielo. Ci piace pensare che abbia solo cambiato frequenza, che da lassù continuerà ad intrattenerci con i suoi soliti cuore e pancia».

Voce unica nel coro delle trasmissioni regionali, sia per il suo timbro che per la sua coinvolgente conduzione radiofonica all’interno di Radio Time, aveva appena 59 anni.

Proprio in radio, che ormai in realtà era una casa per lui, e sui profili social aveva nei mesi scorsi condiviso il suo stato di salute con i suoi tanti followers che, insieme ai colleghi della radio, lo hanno sostenuto e supportato.
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E tantissimi sono i messaggi che si rincorrono proprio sui social dopo la triste notizia della scomparsa.

I colleghi di Radio Time, dell’acquario come viene definito dagli addetti ai lavori lo spazio di lavoro: «Il nostro "Capo" è volato in cielo dopo una lunga sofferenza, ha combattuto con grande tenacia la malattia, nella speranza di tornare ai suoi microfoni, qui, in diretta, nell'acquario di Radio Time, laddove ha trascorso quasi tutta la sua vita e dove nell'ultimo anno ha sempre trovato la forza, il coraggio e la spinta primaria per lottare. La Radio è stata la sua vita, Radio Time la sua casa, lui il veterano della familytime... era già qui prima che tutto cominciasse».

Ripercorrendo il curriculum di Caponetto è evidentemente stata una vita dedicata alla radio, dagli inizi del 1976, alle diverse partecipazioni a manifestazioni non solo regionali, fino all’ottenimento, nel 2003, del premio nazionale nel settore Comunicazione dedicato a Franco e Ciccio.

Ricco di sincero affetto il post di Mario Caminita che ricorda l’amico, prima che collega: «Siamo affranti, svuotati. Un'altra straziante perdita che lascia un insopportabile dolore.

La Voce della Radio, il più longevo punto di riferimento per tutti noi che viviamo di radio, il nostro Gioacchino Caponetto è andato via questa notte. I pensieri e i ricordi si ammassano e le lacrime si mischiano alle risate dei tantissimi momenti trascorsi insieme.

Non abbiamo ancora metabolizzato l'enorme perdita di Lello e adesso dovremo confrontarci con la tua assenza. In questo scatto un ricordo indelebile di uno dei momenti più intensi e di soddisfazione per l'uscita del tuo libro, "Capo cuore e pancia".

Un altro pezzo di cuore che non si risanerà mai più.

«È con i nostri sorrisi e con i nostri ricordi che rimarrai vivo per sempre, e non solo per noi, ma per tutti quelli che ti hanno amato e con la tua voce sono cresciuti. Fai buon viaggio amico mio. La Radio perde un altro alfiere insostituibile, noi abbiamo perso un altro amico. Ciao Grande Capo».

Capo cuore e pancia” per tutti Gioacchino era sostanzialmente questo, istinto sincero nella vita come nella professione, ambiti che da subito sono diventati indistinti.

Domenico Cannizzaro lo ha salutato così, ricordando anche l’altro recente collega radiofonico scomparso da poco Lello Sanfilippo: «Ciao CAPO, Pure tu…. con te se ne va un altro pezzo del mio cuore. Quanto bene ci siamo voluti! Un bene enorme, sincero, fraterno...oltre le parole! E adesso quanto dolore, aggiunto al dolore! Ciao fra...abbracciami Lello».

Ma sono tantissimi anche i messaggi di semplici ascoltatori che sono stati accompagnati negli anni dalla voce di Gioacchino Caponetto.

Tra questi uno che dice: «L’amicizia non si misura solo dal tempo ma dal feeling e dell'empatia con cui ci si dice "ti voglio bene", e noi ce lo siamo detti con le parole e con i gesti, come lo intendevi tu. Addio amico trovato, e andato via troppo presto. Mi sento parte della famiglia di Radio Time ferita a morte un' altra volta».

E poi: «Ma come, appena svegliato e ricevo questa botta!! Non l’ho mai visto di persona, ma conoscevo benissimo la sua voce. Fin dai tempi dei miei studi universitari, dato che interloquivamo spesso al telefono per parlare di musica. La sua risata era contagiosa».

Anche la redazione di Balarm si unisce al cordoglio della famiglia alla quale porge sentite condoglianze.
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