CULTURA
Quei volti in trincea: l’unica Confraternita in Italia per quelle vite spezzate è a Palermo
Nell’anno del centenario della Grande Guerra (1917 - 2017) si scopre a Palermo l’unica Confraternita dedicata ai giovani e meno giovani caduti e rimasti mutilati in battaglia
Giovani italiani in guerra (1915 1918)
Gli elenchi dei combattenti caduti al fronte sono innumerevoli, si contano milioni di vite spezzate.
Milioni di nuclei familiari adesso hanno delle fondate certezze, i loro cari non terneranno più dal fronte né da un campo di prigionia, molte di queste famiglie addirittura non avranno indietro i corpi dei propri defunti, molte mamme e mogli piangeranno la dipartita dei loro cari figli e mariti.
Ecco la motivazione che spinse nel 1923-24 i confrati fondatori ad ispirarsi a tali sofferenze per il nome della nuova Confraternita, da questa situazione doveva sorgere un nuovo movimento di culto religioso capace di trascinare una grande massa popolare assai provata dai citati tristi eventi ponendo loro conforto e aiuto nella preghiera e nella carità cristiana, uniti nel fervore popolare invocando protezione e devozione a "Maria S.S. Addolorata degli Invalidi e Mutilati di guerra".
La chiesa prende il nome stesso della Santa, sita nella allora piazzetta dei Tavernieri ed oggi chiamata piazza Santa Sofia alla Vucciria.
Risolto il problema della Chiesa, ci si preparava a fare costruire da "Maestri Artigiani" le nuove "Vare" con i relativi Simulacri del Cristo morto e relativa Addolorata, le spese sono cospicue ed ingenti ma anche questo ostacolo viene superato con generosità e dedizione, grazie alla raccolte in elemosine e di molto denaro donato dai Confrati.
Tutto era ormai pronto mancava soltanto il riconoscimento degli Organi Superiori Religiosi (Curia Arcivescovile e centro Diocesano delle Confraternite Laicali).
Nell'anno 1925 viene fondata in Palermo la nuova Congregazione di "Maria S.S. Addolorata degli Invalidi e Mutilati di guerra". L’Arcidiocesi della Curia Arcivescovile, guidata dal Vicario Vescovo Cardinale Alessandro Lualdi, da decreto di costituzione.
Nel giorno 2 marzo 1926 in Palermo avviene il riconoscimento ufficiale dei capitoli della stessa, approvati da Monsignore don Giuseppe Lagumina: la Confraternita è legalmente registrata negli annuari Diocesani ed Arcivescovili.
Nel 1932 la Confraternita deve abbandonare la propria casa nella chiesa di Santa Sofia poiché minaccia rovina, infatti, avvengono dei crolli interni e le "Vare” subiscono notevoli danni, fortunatamente i Simulacri vengono risparmiati.
Oltretutto il muro perimetrale, nel lato libero senza appoggi, da segni evidenti di cedimento e le autorità pubbliche, su sollecito di uno dei proprietari del palazzo di fronte, ordinano, con parere favorevole della soprintendenza ai Beni Culturali, lo smantellamento del tetto spingente, ma non la demolizione e/o abbattimento di tutta la struttura per via dell’enorme pregio storico - culturale dell’edificio, con l’obbligo della Congregazione titolare al rifacimento e recupero dello stesso, cosa che non avvenne per impossibilità economiche.
La Confraternita dopo un continuo peregrinare tra varie sedi si sistema, sino allo scorso anno, nella cinquecentesca chiesa di San Matteo Apostolo sita in corso Vittorio Emanuele al Cassaro, sino al trasferimento nella chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti.
La confraternita ancora oggi durante la Processione ricorda i Caduti per la Patria nell'imponente tempio (Monumento ai Caduti per la Patria) sito in via Scarlatti Palermo, dove il Presidente dell'associazione degli invalidi e mutilati di guerra fa omaggio floreale ai due fercoli, e in un breve discorso ricorda tutti i militari caduti in guerra.
Oggi la Confraternita di Maria S.S. Addolorata degli Invalidi e Mutilati di Guerra ha una nuova e speriamo definitiva sede presso la misconosciuta seicentesca chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti in via Giovanni da Procida (traversa di via Roma, di fronte Pittarosso), ospiti dell’omonima Congregazione proprietaria della struttura ed oltre la processione il Giovedì Santo vi sarà la rappresentazione vivente della flagellazione e incoronazione di Cristo.
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