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Perse un bambino, tentò il suicidio e sposò il principe Mago: il tragico destino di Helga

Gli amori maledetti sono quelli che sfidano la ragione e la morale, che nascono contro ogni previsione e che vivono nell'ombra, alimentati da segreti inconfessabili

Erika Diliberto
Giornalista
  • 16 settembre 2024

Il Principe Raniero Alliata e la moglie Helga

L’amore è un grande sentimento e quando questo è avvolto ed avvinghiato alla passione e al turbinio dell’emotività, acquista un fascino ed un potere unico in grado di ammaliare e conquistare anche l’animo dei più scettici.

Se a questi ingredienti mescoliamo anche un po’ di oscurità e tenebre…siamo pronti a varcare la soglia degli amori maledetti, luoghi dove passione e disperazione si intrecciano in un inestricabile nodo, dove ogni passo avanti sembra condurre ad un abisso profondo.

Qui l’amore assume la sua veste più oscura e affascinante, avvolgendo i cuori in una rete di desideri proibiti, rimpianti eterni e dolori mai sopiti. Gli amori maledetti sono quelli che sfidano la ragione e la morale, che nascono contro ogni previsione e che vivono nell'ombra, alimentati da segreti inconfessabili.

È in questo intreccio che si collocano quest’ultimi. Storie che pur parlando di dolore e rovina, ci invitano a riflettere sulla natura stessa dell’amore e sul prezzo che siamo disposti a pagare per vivere una passione autentica, anche se effimera e distruttiva.
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Una di queste storie, appartenuta ad un uomo ed una donna che hanno vissuto la “dolce vita” palermitana porta il nome di Raniero ed Helga.

Non un Raniero qualsiasi ma l’ormai celebre a tutti: Principe Raniero Alliata di Pietratagliata (vi abbiamo raccontato la sua storia in questo articolo).

La storia del Principe Raniero Alliata e di Helga è avvolta da un’aura di mistero e tragedia, che la rende una delle più affascinanti e cupe leggende d’amore della città.

Il loro sentimento nato in un contesto di rigide convezioni sociali e di nobiltà decadente, si è trasformato ben presto in una vicenda dai contorni gotici, intrisa di passioni inconfessabili e di un destino implacabile.

Raniero Alliata di Pietratagliata, membro di una delle famiglie più antiche e illustri di Palermo, è stato un uomo di grande cultura e sensibilità, ma anche segnato da un carattere ombroso e solitario, dedito solo alle sue passioni quali il gioco che gli valse la perdita di una grande fortuna, l’entomologia, l’alchimia e l’esoterismo, praticato ai massimi livelli.

Ed è proprio in questo contesto buio che nasce l’amore tra il principe ed Helga, una donna enigmatica, dalle origini e storia incerte, che fece breccia nel suo cuore con la forza di un amore assoluto e maledetto.

E come succede spesso nelle favole o almeno nei dintorni di queste, Raniero, in un giorno come tanti, conobbe, durante la visita ad un amico, la bella, fragile e minuta Helga, una ragazza norvegese, dai lunghi capelli rossi che prestava servizio presso la famiglia dove si trovava.

Neanche a dirlo, il principe ne rimase così rapito ed ammaliato da quella figura avvenente ed aggraziata tanto da invitarla nel suo castello di Via Serradifalco. Trascorsero solo due giorni da quell'incontro ed Helga, non perse tempo ne se lo fece ripetere due volte e accettando l’invito, si presentò ai cancelli di Villa Alliata, segnando inesorabilmente così il suo destino.

Un destino che la vedrà legata a Raniero nel bene e nel male sino al finire dei suoi giorni. È facile immaginare questa giovane donna alle porte della Villa con un piccolo bagaglio fatto di sogni e speranze.

"Ho trovato, finalmente, il mio principe azzurro che mi trarrà in salvo dalle brutture della vita", avrà pensato Helga, ad attendere immobile al cancello della grande dimora. Ma la triste realtà e i giorni nefasti e malinconici che l'avrebbero attesa non erano tra i pensieri della giovane e bella fanciulla.

Non appena varcata la soglia della villa gotica, probabilmente, si sarà presto resa conto che la verità ha tante, troppe sfumature. Il principe accolse la donna molto volentieri dentro le mura della sua nobile casa ma le riservò una piccola stanza, di pochi metri quadri, in una delle due torri dell'edificio neogotico... presagio di quel che sarebbero stati i giorni a venire.

Era il lontano 1930 ed Helga entrò a tutti gli effetti a far parte della singolare vita del principe. Dapprima come concubina era dedita a compiacere e soddisfare gli appetiti sessuali del principe ed in seguito, al peggio non c'è mai fine, divenne oggetto o cavia dei suoi esperimenti spiritici.

Helga veniva regolarmente ipnotizzata, diremmo, con una certa facilità, da Raniero che si servì di lei in ogni modo possibile. La donna nel corso delle sedute col principe rivelò essere incline alle doti extrasensoriali ed in seguito col "principe mago" condivise gli incontri medianici che si consumavano in notturna, alla villa di Via Serradifalco.

Esattamente quasi dieci anni dopo dal suo arrivo al castello, nel 1939, Helga rimase incinta del "suo" Raniero. Un evento questo che per lo più è accolto con gioia e trepidazione, ma per Raniero non fu cosi. Quest'ultimo, infatti, rimase impassibile all'annuncio della donna e del tutto indifferente alla possibile discendenza che il principe avrebbe potuto avere.

È facile immaginare lo sconforto di Helga che dopo anni consumati al "servizio" dell'uomo che credeva essere il suo principe azzurro, al quinto mese di gravidanza, senza aver ricevuto le cure, l'amore e l'assistenza che necessitava, decise di andare via dalla villa per far ritorno al suo paese e partorire il proprio bambino vicino all'affetto dei suoi cari.

Ma il destino per Helga volle altro e nello scendere i gradini della vettura del treno, alla stazione di Berlino, la donna cadde rovinosamente per terra, perdendo sui binari quel bambino che avrebbe rappresentato per lei una nuova opportunità per essere felice.

Cosi come l'agnello sacrificale si prostra al suo padrone anche Helga fece ritorno a Palermo e per la seconda volta nella sua vita varcò la soglia di Villa Alliata di Pietratagliata, tornando tra le braccia o forse tra le grinfie del "principe mago".

Ma qualcosa era cambiato nei tormentati pensieri di Helga, nella cui mente si era insinuato oramai il tarlo delle follia suicida.

Non passo molto tempo che la donna, all'interno delle quattro mura, della sua piccola stanza sulla torre che gli era stata riservata, tentò il suicido, probabilmente dandosi fuoco. Raniero trovò cosi Helga, resa irriconoscibile dalle fiamme con accanto alcune bambole carbonizzate dal fuoco.

I soccorsi, almeno quelli, furono tempestivi e la donna venne ricoverata per tre lunghi mesi al Civico di Palermo, al reparto ustionati. Le cure furono provvidenziali e l'amore delle suore che la presero in cura le salvarono la vita e la convertirono, per sua scelta, alla fede cristiana. Si dice che Dio opera per strade misteriose e così avvenne.

Dopo la perdita del bambino, dopo il tentato suicido e la conversione al cattolicesimo, ecco arrivare il miracolo tanto atteso che non ci si aspetta quasi più. Raniero comprese che in fin dei conti, amava quella donna dalla figura esile e gentile e così grazie anche alla mediazione di Don Fortunio, duca di Berlino, il principe si convinse a sposare Helga.

La cerimonia dello sposalizio si tenne sul lungomare di Romagnolo. Raniero si presentò con un elegante abito bianco, consumato dal tempo ed accanto a lui Helga Wittrock ristabilita dalla passate prove della vita. Finalmente Helga aveva conquistato a forza di dure ed estenuanti lotte, il suo posto nella società e nel mondo.

Da concubina, da compagna di Raniero, divenne la principessa Alliata. Da quel momento in poi, Helga fu la padrona di casa e chiese ed ottenne dal marito che le donne della servitù lasciassero la villa per evitare facili distrazioni del real consorte.

L’ormai principessa lasciò la torre e visse i suoi giorni condividendo il talamo con Raniero e anche se le scappatelle di quest'ultimo non cessarono mai del tutto, furono comunque più caute e riservate. La vita dà e la vita toglie e per certuni le sottrazioni superano di gran lunga le addizioni.

Helga non poté a lungo beneficiare della sua nuova condizione sociale e di lì a poco, morì prematuramente lasciando Raniero definitivamente solo ad affrontare l'ombra di una vecchiaia che presto lo avrebbe accolto tra le sue spire.

Gli ultimi anni furono spietati per quel principe che si considerava essere immortale. Solo, fuori dal tempo, rinchiuso nella dimora vetusta e fredda di Via Serradifalco, al suo interno, infatti, non vi erano riscaldamenti, il principe Alliata trascorse gli ultimi anni della sua esistenza, cinque dei quali passati quasi del tutto immobilizzato a letto.

Non chiese mai cure mediche ed in prossimità del suo trapasso, le rifiutò categoricamente. Il 9 ottobre del 1979, Raniero morì all'età di 82 anni.

La figura di Helga cosi come la sua vita si è quasi dissolta nel tempo, lasciando dietro di sé solo i frammenti di ciò che si è consumato.

Questa non è solo la storia personale di due individui, ma rappresenta anche il riflesso di un’epoca e di una società in declino, in cui le passioni più autentiche non trovano spazio per esprimersi alla luce del sole, ma erano costrette a vivere nell'ombra e a consumarsi fino all'autodistruzione.

Se vi trovate per caso a passeggiare lungo la Via Serradifalco immaginatevi un principe con un calesse ed cavallo bianco uscire dai cancelli del palazzo, se chiudete gli occhi potreste anche scorgere Helga alla finestra di una delle due torri della facciata principale.

Le ombre e gli spettri del passato non sono mai andati via del tutto ma sono sempre dentro quelle mura, seppur rammodernate, forse a proteggere quel luogo e a ricordare oggi che le case, qualunque esse siano, conservano la memoria di chi le ha abitate.

Nelle ombre di Palermo, la loro storia d’amore continua a vivere, come un monito e un ricordo di ciò che accade quando il cuore sfida le convenzioni e si abbandona al richiamo di una passione tanto intensa quanto impossibile.
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