ARTE E ARCHITETTURA
Perché è importante il tavolo "Love Difference": l'opera di Pistoletto a Palermo
Michelangelo Pistoletto: la poetica dello specchio e l’amore per le differenze. Attorno al grande tavolo, a palazzo Sant'Elia, si terranno tanti eventi di confronto
Un dettaglio del tavolo "Love Difference"
18 sedie, 2 pouf e 3 tappeti, di diverso tipo e materiali, piccole, grandi, con la spalliera o senza, in legno, di pelle, in tessuto o di plastica, proprio a rappresentare - e a riflettere - le numerose e diverse differenze.
L’installazione si chiama “Love Difference”, ed è un’opera che Michelangelo Pistoletto ha realizzato nel 2003, in occasione della 50esima Biennale di Venezia, anno in cui ricevette il Leone d'oro alla carriera.
Artista, pittore e scultore, teorico e maestro, Michelangelo Pistoletto, nato a Biella nel 1933, è uno dei più importanti artisti italiani viventi, con una carriera lunga e importantissima che lo ha visto tra i maggiori protagonisti e interpreti dell’arte povera fin dalla seconda metà degli anni Sessanta.
Conosciuto soprattutto per l’utilizzo degli specchi nelle sue opere, fin dagli inizi con i suoi celeberrimi “quadri specchianti” l’artista piemontese mette lo spettatore in una posizione attiva nella creazione dell’opera: permettendogli di osservarsi e riflettersi nello specchio, lo invita ad entrare a far parte dell’opera.
«Sento come se la società umana fosse mia committente - ha avuto modo di confidare - e mi chiedesse di pensare qualcosa per cambiare la situazione».
È evidente che tra le motivazioni più profonde della sua ricerca artistica matura ci sia la necessità di un’arte socialmente impegnata, che stimoli l’incontro, il dialogo, il confronto, la condivisione e la riflessione, tramite l’organizzazione di mostre e convegni, laboratori di artisti e il coinvolgimento di ogni campo della creatività, a favore di un’unità globale.
“Love difference” nasce proprio come sintesi ed emblema del “Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea”, fondato a Biella nella primavera del 2002 all’interno di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto con lo scopo di raccogliere attorno ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo persone e istituzioni interessate a creare nuove prospettive che portino oltre i conflitti tra le diversità culturali, per arrivare ad “amare le differenze”.
Dal 2003, l’opera - in varie modalità, versioni e contesti - ha toccato moltissime città e Paesi, superando appunto quei confini culturali, geografici, politici.
Ha partecipato a due Biennali di Venezia ed è stata esposta in Francia, in Libano, in Tunisia, in Croazia; a New York, a Tel Aviv e a Strasburgo, al Philadelphia Museum of Art e al MAXXI di Roma, oltre ad essere entrata a far parte della Collezione Farnesina, la raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Undici anni fa era già passata da Palermo, in occasione della Palermo Design Week nell’ottobre del 2007. L’opera era stata esposta all’ex deposito Locomotive di Sant'Erasmo, ed intorno vi si tennero delle tavole rotonde sul "Design dal Mediterraneo" a cui parteciparono designer provenienti dai diversi paesi del bacino.
Dopo una lunga attesa - è tornata a Palermo lo scorso ottobre, in occasione della Conferenza Mediterranea dell’OSCE, e adesso - su desiderio dell’autore - resterà in esposizione per tutto il 2018, ad accompagnare l’anno di Palermo Capitale della Cultura, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Sant’Elia e la Fondazione Sambuca, con la cura di Paolo Falcone.
Attorno al tavolo, di volta in volta, sono state presentate e sviluppate molte attività, e anche a Palermo sarà il “cuore” di tanti eventi di confronto e di interazione tra le culture, trattando temi quali l’accoglienza e i diritti alla mobilità umana, elevandosi così a metafora perfetta del clima di dialogo interculturale che sta alla base di Palermo Capitale Italiana della Cultura - e delle Culture - 2018.
I primi eventi si terranno a marzo, quando sarà ospitato il “Laboratorio del Dialogo tra le Culture”: il 10 marzo si aspetta l’arrivo in città di Pistoletto che riceverà dal Sindaco la cittadinanza onoraria; per lo stesso giorno è in programma la conferenza di presentazione della Festa europea della Musica, nata dalla collaborazione tra Unione Europea, MIBACT e Comune (che si terrà a giugno), alla presenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, del pianista Ezio Bosso, direttore stabile residente della Fondazione Teatro Verdi di Trieste e dell’ex Ministro della Cultura francese Jack Lang, grazie a cui la Festa è nata nel 1982.
“Love Difference” è dunque qualcosa di più di una semplice opera d’arte, un’installazione non solo da guardare, ma da utilizzare, come uno strumento di incontro e approfondimento.
Un tavolo simbolico che unisce le diverse parti per creare un continente unico, un luogo in cui le differenze diventano coesione, un mare dove le lingue affondano le loro radici comuni e in cui il dialogo diventa il solo modo - e il più incisivo - per conoscere e amare le differenze.
Il tutto riecheggerà in quello specchio che, come dice Pistoletto, «Esiste solo se riflette, altrimenti è nullo».
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