AMBIENTE
Palermo, via Ugo La Malfa e i pini abbattuti: è una mossa giusta anche se impopolare
La vicenda che sta vedendo al centro del dibattito alcuni (non certo tutti) pini di via Ugo La Malfa merita una spiegazione: quei pini lì sono fuori posto
I pini di via Ugo La Malfa a Palermo
La vicenda che sta vedendo al centro del dibattito i pini di via Ugo La Malfa merita una spiegazione. A fronte della preoccupazione diffusa e dello sdegno per questo provvedimento, ci sono delle motivazioni serie e oggettive che devono far riflettere.
Quei pini lì sono fuori posto. E non si tratta di un semplice errore di posizionamento sulla mappa, ma un rischio serio per l’incolumità delle persone. Le radici hanno da tempo frantumato e divelto i marciapiedi (che di fatto non sono mai esistiti) e causano avvallamenti altrettanto pericolosi per automobilisti, motociclisti e ciclisti.
E non finisce qui. Gli aghi dei pini contribuiscono a rendere la pavimentazione stradale più scivolosa, oltre che occludere i tombini per il deflusso delle acque piovane.
Non è colpa dell’albero, ma dell’incompetente che ha deciso diversi anni fa di piantarli lì, a ridosso di una strada carrabile in pieno tessuto urbano.
Dunque, al di là del fatto che "già a Palermo ci sono pochi alberi", tale provvedimento ci sembra un tentativo di risolvere un problema serio, la sicurezza delle persone. E non ci sono altri modi per risolverlo, perchè il problema non è nè il marciapiede nè l’asfalto, ma l’albero messo li.
Dovremmo anche entrare nell’ottica che per risolvere determinate criticità cittadine, servono scelte decise e impopolari affinchè qualcosa cambi.
Spesso ci scagliamo contro chi ci amministra perchè non interviene come dovrebbe o come vorremmo. Oggi stiamo commentando qualcosa che ha destato l’attenzione di tutti e per cui il Comune di Palermo si sta ritrovando sommerso di critiche.
In qualità di cittadini dobbiamo cominciare a discernere tra provvedimenti utili e provvedimenti indispensabili, al netto di facili stereotipi o pregiudizi politici.
Perchè poi non possiamo pretendere che le cose cambino dal nulla, senza che qualcuno decida di intraprendere un’azione.
Nel caso specifico, i cittadini dovrebbero alzare la voce soltanto per una richiesta: pretendere che il giorno dopo l’abbattimento degli arbusti avvenga una nuova piantumazione seria e oculata, che serva a noi e ai cittadini di domani.
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