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Palermo tra i tesori Liberty più belli d'Italia: il luogo da non perdere nel tour del Corriere

C'è anche un edificio palermitano nella "gold list" del Corriere della Sera, un tour tra quindici gioielli dell'Art Nouveau e della Belle Époque da non perdere

Balarm
La redazione
  • 25 settembre 2023

Mondello

Il Corriere della Sera inserisce Palermo tra i tesori dell'Art Nouveau. Un tour tra i gioielli d'arte Liberty, testimonianza della Belle Époque, a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, che ha segnato un'epoca d'oro fatta di sfarzo, eleganza, arte e cultura.

Di quell'epoca oggi restano in giro per l'Italia veri e propri tesori artistici di grande pregio. Il Corriere della Sera ha costruito un itinerario tra 15 luoghi iconici di quel tempo. Un viaggio tra capolavori ineguagliabili, da nord a sud, dalla Lombardia alla Sicilia.

Non può mancare Palermo, che all'epoca fu la "capitale del liberty" grazie alla famiglia Florio, agli architetti Basile e agli arredi della fabbrica Ducrot.

Il più prestigioso quotidiano italiano sceglie di inserire nella sua "gold list" l'Antico Stabilimento Balneare di Mondello, una delle opere architettoniche in stile Art Nouveau più belle d'Europa, progettata in seguito alla bonifica del litorale palermitano.
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Fu progettato e realizzato su palafitte, a seguito di una convenzione che l'azienda Italo–belga Les Tramways de Palerme firmò con il Comune per la realizzazione di una città giardino in riva al mare dopo la bonifica.

Il progetto dell'edificio si deve all'architetto Rudolf Stualker, che lo aveva originariamente pensato per la città belga di Ostenda. Per farlo fu interpellata l'azienda genovese Ferrobeton che dal 1908 si occupava di costruzioni con un materiale innovativo: il cemento armato. Lo Stabilimento fu una delle loro prime realizzazioni.

Per gli arredi la società si rivolse alla prestigiosa fabbrica Ducrot, che in quegli anni, grazie alla collaborazione con Ernesto Basile, era diventato simbolo di lusso e modernità.

Negli anni Venti e Trenta Mondello e lo Stabilimento diventarono mete di viaggi d'elite delle famiglie più abbienti provenienti da tutta Europa. Qui venivano ricevuti vip della più varia caratura, da re Vittorio Emanuele in giù.

La seconda guerra mondiale mise inevitabilmente tutto in pausa. La struttura divenne quartier generale dei tedeschi prima d degli alleati dopo.

La gran parte dei mobili, come anche gli argenti e quant'altro di prezioso "sparirono" e l'edificio emerse dal conflitto con numerosi danni, riparati anche grazie ai "ristori" erogati dal neonato Stato Italiano.

Dopo la guerra, durante gli anni del boom economico Mondello e il suo Stabilimento risorgono, diventando il luogo balneare prediletto dei palermitani, che qui trascorrevano assolate villeggiature, ma anche dei turisti stranieri. Lo Stabilimento ospitava concorsi di miss, premiazioni, balli e cerimonie.

Nel 1969 fece il suo ingresso nelle storiche sale il ristorante Charleston, il cui nome finì per identificarsi tout court con lo stabilimento. Ancora oggi, sebbene il ristorante abbia cambiato nome e gestione da anni, per i palermitani lo stabilimento di Mondello è sempre, immancabilmente, "il Charleston".

Da allora lo Stabilimento resta il luogo iconico, di Mondello e Palermo in generale. Negli anni Novanta la struttura fu restaurata grazie al lavoro dell'ingegnere Umberto Di Cristina, finanziato dalla Società Immobiliare Italo Belga, riportandola all'antico splendore.
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