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Palermo non ci sta, il "Magneti Cowork" non può chiudere: è partita la raccolta fondi

Il cantiere infinito in via Amari, la pandemia e la crisi energetica non hanno lasciato scampo al primo spazio di coworking di Palermo. Ma c'è chi ha deciso di fare qualcosa

Balarm
La redazione
  • 15 marzo 2022

Magneti Cowork Palermo

Un altro luogo caro ai giovani palermitani chiude i battenti: tramonta il sogno del Magneti Cowork. I due anni di pandemia e la crisi economica scatenata dal Covid, alla quale presto se ne aggiungerà un'altra per il caro-bollette, purtroppo sono stati più forti.

Nato cinque anni fa dall'intuizione dell'imprenditore palermitano Giuseppe Pignatone, lo spazio di via Amari è stato il primo esempio di co-working in città. Un luogo pensato per gli studenti ma anche freelance e giovani professionisti. Un'iniziativa nata con l'obiettivo di generare nuove realtà e idee a partire dalle contaminazioni e dall'incontro fra persone.

Negli anni è presto diventato un punto di riferimento anche per giovani artisti, espositori e artigiani della città per organizzare mostre ed esporre le proprie opere. Così pure i locali di via Amari hanno ospitato numerose convention politiche. «Il Magneti è nato dal desiderio di dar vita ad un sogno, quello di creare uno spazio libero, nuovo, capace di favorire l’attrazione tra le diverse anime di questa nostra grande città», racconta Giuseppe Pignatone.
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Da lunedì purtroppo tutto questo è finito e l'ingresso del Magneti Cowork è ormai sbarrato.

«Il Magneti Cowork era anche un’attività commerciale e come tale doveva rispondere a delle logiche di ordine economico. Questi ultimi due anni di pandemia sono stati devastanti. In più, ci troviamo nel mezzo del cantiere infinito di via Amari. Vedere il deserto per 10 ore al giorno è scoraggiante. E adesso alla crisi pandemica si è aggiunta anche quella energetica. C'è l'incubo di non farcela. Non sai più cosa ti aspetta. Non hai certezze sui costi, con prezzi che schizzano all'improvviso trovando i commercianti completamente impreparati», spiega Pignatone.

Ma mentre il titolare ha iniziato a smontare il locale, dall'altro lato c'è chi alla chiusura proprio non ci sta. Un gruppo di studenti, affezionati al co-working, hanno deciso di mobilitarsi per fare qualcosa.

E così, anche su spinta del consigliere comunale, Valentina Chinnici, è stata lanciata una raccolta di crowdfunding online a cui tutti possono dare il proprio contributo per evitare la chiusura della struttura.

«La risposta della cittadinanza mi ha commosso - risponde l'imprenditore - Ma in questo momento sono troppo pessimista per guardarci dentro e vedere la luce. Ci sono momenti in cui riesco a fantasticare di ricominciare, ma poi la paura e l'incertezza hanno il sopravvento. Mi prenderò qualche giorno per pensare ma è complicato». Intanto, però, il Magneti Cowork resta chiuso.
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