CRONACA
Palermo dice addio a Vito Planeta: imprenditore del vino che unì enologia e arte
Figlio del barone Gigi Planeta, produttore di vini della celebre azienda, palermitano ha vissuto a lungo a Milano, era impegnato in importanti attività culturali in Sicilia
Vito Planeta
Figlio del barone Gigi, produttore dell'azienda vinicola Planeta, di cui anche Vito era socio, è ricordato per il suo animo eclettico, appassionato di arte, cultura e soprattutto di poker. Non a caso, da tutti era conosciuto anche con lo psuedonimo di "Invernomuto", suo nickname. Proprio il mondo del poker lo ricorda come uno dei migliori interpreti di questo gioco in Italia e in Europa e per aver collezionato vittorie anche in prestigiosi tornei in giro per il mondo.
Palermitano, Vito Planeta aveva vissuto a lungo a Milano. Personaggio brillante e poliedrico, capace di muoversi tra enologia, cultura e arte, con il grande merito di aver sperimentato attività che legassero insieme, in modo originale, questi tre settori. Un esempio su tutti: l'estate scorsa aveva avviato la fortunata rassegna di teatro in vigna "Sciaranuova festival", appuntamento con il teatro di prosa nell’arena naturale della tenuta Sciaranuova, a Passopisciaro, sull'Etna.
Tanti i messaggi di cordoglio sui social, soprattutto da esponenti del mondo del giornalismo e della cultura siciliana. «Vito caro, sai quante cose vorrei dirti adesso? Che sei stato uno degli uomini più intelligenti e acuti e colti e brillanti che abbia mai incontrato in vita mia - scrive la giornalista Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -. Che dietro la tua aria guascona, dietro la tua storia di pokerista e da persona di mondo, dietro il tuo apparente cinismo, sei stato un uomo capace di vibrare di indignazione, di senso della giustizia e di passione per la bellezza.
Che quando ho saputo che stavi male, sei mesi fa - continua -, sono stata male anche io, fisicamente, perché la tua malattia me la sono sentita addosso. Ti ho scritto una cazzata, solo per sentirti, e tu mi hai risposto una cazzata. Una cazzata geniale, come sempre. E così in questi mesi, nei messaggi che eludevano tutto. Speravo di risentire il suono della tua risata, di brindare ancora, di spettegolare in chat alle 7.00 del mattino, di sentire i tuoi giudizi tombali e verissimi su certa umanitá, sulla politica e sul potere. Di te mi resta l’azzurro della spiaggia di Menfi, il verde dell’Ulmo, il giallo di Mazzallakkar, il rosso della tua barba da Barbarossa siculo, l’oro della gioia di vivere, e una certa polvere di felicità».
«Raramente nel poker ho avuto il piacere di parlare con persone tanto intelligenti - scrive Dj Dave -. Anzi penso di poter affermare di poterle contare sulle dita delle mani. Una persona preparata, colta, acuta e simpatica come te era una perla rara. Ti ringrazio per le grosse risate che mi hai fatto fare nelle nostre notti su Skype, e anche per gli investimenti sbagliati che ogni tanto ci piaceva ricordare. Nel 2010 finimmo sul podio del profit italiano, e anche se non te l’ho mai detto, avevo sempre pensato che in quel momento fossi di gran lunga più bravo di me. Ciao Zio Vito, fai buon viaggio».
Cordoglio anche dall'Orto Botanico, a cui Vito Planeta era molto legato: «Un altro grande amico dell'Orto Botanico, se ne va. Tanti gli eventi in Orto costruiti insieme a lui in questi anni. Anche grazie al suo sostegno è stata realizzata la biblioteca Radiceterna, con un fondo librario di grande pregio sui temi di arte e ambiente. Vito era un uomo speciale, colto, intelligente, curioso, innamorato della vita. Un caro saluto a un caro amico, ci mancherai tanto».
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