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Non solo mare da sogno: a San Vito Lo Capo c'è un Santuario che custodisce le opere del Gagini

A San Vito ci sono - come in ogni angolo della Sicilia - tracce di storia che, tra un tuffo e l’altro, tra un pranzo ed una cena possono delineare un percorso culturale

Balarm
La redazione
  • 9 agosto 2021

Il santuario di San Vito Lo Capo

La località di San Vito Lo Capo, nel trapanese, è principalmente conosciuta e nominata per il suo splendido mare, accompagnato anche delle prelibatezze che li e nei dintorni si possono degustare dal famoso gelato caldo freddo all’attesissimo Cous Cous Festival.

Ma a San Vito ci sono - come in ogni angolo della Sicilia - tracce di storia che, tra un tuffo e l’altro, tra un pranzo ed una cena possono delineare un percorso culturale per gli amanti della vacanza che punti ad arricchire anche il bagaglio culturale oltre che lo svago.

In particolare vogliamo condurvi alla scoperta del Santuario di San Vito, scrigno di storia e tradizioni tutte da scoprire.

Il Santuario di San Vito si affaccia sull'omonima piazza del centro storico, simbolo indiscusso della località, e custodisce una leggenda antica.

Si narra, infatti, che intorno alla prima cappella dedicata al santo martire sia stata, nei secoli successivi , costruita la chiesa, ovvero una fortezza per proteggerla dagli attacchi dei pirati barbareschi e per ospitare in sicurezza tutti quei fedeli giunti da lontano.
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Il piccolo borgo di San Vito crebbe lentamente attorno alla fortezza e molti abitanti iniziarono ad ospitare a pagamento i viaggiatori.

Nel tempo, dopo diversi interventi, la fortezza che cingeva la chiesa assunse le sue dimensioni attuali di 104 metri di base, 16 metri di altezza e mura dello spessore da un massimo di due metri e mezzo a un minimo di venti centimetri.

Le diverse fasi di costruzione, e le conseguenti esigenze sociali portarono all’accostamento di diversi elementi di costruzione civile, militare e religiosa che oggi coesistono e si possono ammirare singolarmente e fuse insieme.

Si trovano feritoie, il rosone della facciata e i balconi, non ultime la torre di avvistamento e le nicchie votive.

Anche al suo interno il Santuario è ricco e maestoso.

Colpisce alla vista la bellezza dell'antico altare, sicuramente l'elemento architettonico più importante della chiesa, che ospita una preziosa statua in marmo raffigurante il Santo giovinetto, risalente alla fine del 1.500 e attribuita al famoso scultore Gagini.

L’ultimo restauro, in ordine di tempo, risale al 1780 ed è stato realizzato con i marmi della zona; l’esterno, invece, è stato restaurato all'inizio del 1998.

Dentro la chiesa si trova anche un vano ipogeo di piccole dimensioni dove si trovavano anticamente due pozzi destinati al culto.

La Torre, invece, fu costruita intorno al 1.600, su progetto dell'architetto fiorentino Camilliani, incaricato dal viceré Colonna di pianificare le difese costiere dell'isola contro i corsari.

Intorno alla chiesa, fuori, si trova un altro gioiellino che vi consigliamo di visitare, ovvero il Museo che, tra le tante opere di argenti, custodisce una delle opere più importanti del posto, la statua lignea dell'Immacolata del secolo XV.

Nelle altre sale si trovano paramenti sacri, tra cui la famosa casula seicentesca di velluto verde; e poi il magnifico Scalone nobile che mette in mostra le pitture, alcune delle quali di arte contemporanea.

Dallo scalone si giunge alla sala dedicata alla devozione dei fedeli che raccoglie, infine, tutti gli ex voto portati in dono al Santo.
Alla fine, quasi come un premio, si giunge sui terrazzi da cui si gode un superbo panorama: la vista perfetta prima di una bella cena dopo il tramonto mozzafiato di San Vito Lo Capo.
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