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Non è un quartiere di Palermo ma un borgo sul mare: un luogo (magico) che devi vedere

Già il significato del suo nome ti fa capire che è un posto da visitare. Con il tempo è diventato una meta turistica, soprattutto per la sua spiaggia dal mare cristallino

Jana Cardinale
Giornalista
  • 1 agosto 2023

Il golfo di Bonagia (foto di Jos Dielis)

Sarà per l'atmosfera, il paesaggio e i colori che lo contraddistinguono, per i tramonti sul mare quando sboccia l’estate, il periodo migliore per sognare, ma Bonagia, piccolo borgo di pescatori, a metà strada tra Custonaci e Trapani, conserva, incontrastato, un indiscutibile fascino che lo rende luogo ricco di mistero.

Si trova a venti minuti da San Vito Lo Capo e sul suo porticciolo, che al tramonto si tinge di rosso, si affaccia il complesso dell'antica tonnara, che nel 1200 i sovrani normanni elencavano tra quei i beni appartenenti alla corona, concedendo ai privati la possibilità di esercitarvi la pesca del tonno dietro investitura regia.

Il primo barone di Bonagia, dice la storia, fu Antonino, figlio di donna Caterina Stella, un’abile e dinamica mercante appartenente a una dinastia di rais che divenne proprietaria della tonnara quando fu posta in vendita nel 1638 dalla regia corte.

I discendenti del barone, trasferitisi a Palermo, legati alle loro origini trapanesi, fecero costruire una magnifica residenza in via Alloro 50, dandovi il nome di Palazzo Bonagia.
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Si tratta di un edificio, in stile rococò a più piani, con un ampio scenografico scalone di marmo rosso di Castellammare incastonato in una miriade di colonne, archi e stucchi e sovrastato da una spettacolare balaustra, attualmente meta di turisti.

Borgo marinaro, Bonagia si trova proprio al centro del golfo e il suo nome ha origini arabe: deriva da “bon agia“, cioè buon riparo, che si trova in posizione strategica rispetto a percorsi turistici e itinerari paesaggistici, e di suo rappresenta già un paesaggio naturale di particolare bellezza.

Con il tempo è diventato una meta turistica gettonata, soprattutto per la sua spiaggia di ciottoli e sabbia, bagnata da un mare cristallino.

Ed è anche grazie alle sue fattezze che l’agro ericino, cioè la vallata sovrastata dalla vetta, diventa porta d’accesso ad aree suggestive e incontaminate. Da lì, una visita a Bonagia è sicuramente un ottimo punto di partenza per scoprire una parte di Sicilia che ha moltissimo da raccontare.

Un borgo tranquillo dove riposarsi e, magari, alloggiare per visitare le bellezze del territorio, che testimonia la vita di antichi popoli e civiltà.

Un’altra versione relativa al nome, riporta che "Bonagia" deriverebbe da "Tutti Santi" e a tal riguardo esiste anche un documento del 1167 che attesta l’esistenza, già prima dell’occupazione araba, di due chiesette antichissime che furono luogo di culto dei Martiri della Cristianità: oltre a quella di Omnium Sanctorum c’era anche la cappella di San Placido, più in direzione del versante di Trapani.

Dove oggi c’è la Torre della Tonnara di Bonagia sorgeva, invece, una piccola cappella intitolata a San Michele Arcangelo, ma l’attuale impianto di pesca con un porticciolo è sorto intorno al 1500. Il primo punto di approdo si trovava nella parte opposta della baia, dove c’era la Tonnara Vecchia.

Ancora oggi, proprio accanto alla strada provinciale, si vedono i resti della cappella del Santissimo Crocifisso dove nel mese di luglio fa tappa la processione che si snoda per le strade della bellissima frazione marinara.

Questo angolo di costa alle pendici della montagna di Erice e davanti Monte Cofano pulsa di storia: qui le fonti parlano di una villa romana della famiglia dei Nicomachi e fino a qualche decennio addietro gli anziani avevano memoria di un vecchio muro con i resti di una sontuosa e immensa residenza patrizia.

E poi c’è un relitto di una nave romana ritrovato anni addietro a pochi metri di fondale, protetta dalle secche e dalla posidonia, nel litorale che dal Villaggio Anna Maria va a lido Valderice, dove ci sono tracce di preistoria.

Le grotte di contrada Emiliana e quelle proprio sopra contrada Crocifissello, era già abitate nel Neolitico e nella caverna di Polifemo si può ancora ammirare un pittogramma antico ben 5000 anni. La "Riviera di Bonagia" conserva un grande patrimonio di storia e bellezza, certamente da preservare, tramandare e far conoscere.

Per gli intenditori, sempre alla ricerca dell'angolo perfetto, è da non perdere Cala Insulidda, bellissima anche in primavera, perché oltre ai colori del mare vi si può ammirare la moltitudine di fiori selvatici che spuntano in ogni dove.

La Caletta guarda a nord verso Monte Cofano e racchiude parecchi sbocchi a mare tra uno sperone di roccia e l’altro, e nelle sue immediate vicinanze sorge il Complesso turistico della Tonnara con l’inconfondibile Torre di avvistamento che svetta su tutto.

L’area della Cala è libera, pronta per chi desidera rilassarsi ai raggi di quel sole. Il colore di questo lembo di terra che si affaccia sul Mediterraneo occidentale è dovuto alla rigogliosa distesa di erbe selvatiche che lo ricopre, e alcune di esse sono anche commestibili.

Come altri borghi marinari ideali per una vacanza all'insegna di mare, cultura e buoni piatti siciliani, anche Bonagia rappresenta un luogo dove resistono ricette tramandate di generazione in generazione, ed è di certo tra le mete ideali per chi cerca sollievo dalla frenesia della vita quotidiana.

Quest’estate è ancora quella giusta per scoprirlo con i propri occhi. E il proprio cuore.
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