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Non è la solita processione: in Sicilia c'è un borgo che ha detto di "no" ad Halloween

In uno dei borghi più belli d'Italia, il 31 ottobre di ogni anno, i bambini e le famiglie si ritrovano in piazza per celebrare tutti i santi con delle piccole "varette"

Federica Puglisi
Giornalista
  • 31 ottobre 2024

La varetta di San Sebastiano (foto di Paolo Gallo)

"E chi siemu tutti muti…evviva San Paolo, San Sebastiano, l’Addolorata, San Michele".

È un grido di gioia e devozione quello che generalmente si sente tra le strade di questo borgo siciliano soprattutto in estate.

Quando i bambini vanno in giro per il paese a raccogliere offerte per i santi portando a spalla delle piccole “varette”, simulacri con le statue dei santi che si festeggiano in paese. Siamo a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa un borgo patrimonio Unesco, tra i più belli d’Italia.

Qui la tradizione immateriale delle feste religiose è conosciuta in tutto il mondo. Infatti ogni estate si rinnovano i riti dedicati al santo patrono San Paolo, nel mese di giugno, del protettore San Sebastiano, ad agosto, dell’Addolorata e San Michele a settembre. Una devozione che si tramanda di generazioni e che trova nei piccoli ancora più calore.

Infatti ogni estate, non appena si chiudono le scuole, è facile trovare per le strade decine di bambini che urlano “E chi siemu tutti muti” portando in processione queste piccole statue con i loro santi.
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È un modo, per certi aspetti, di emulare ciò che fanno i grandi, gli adulti, che portano i santi durante le feste. Ma è anche un modo per far crescere la devozione e la fede anche tra i piccoli. Le “varette” sono colorate, piene di fiori, dotate di impianto di illuminazione, con il santo realizzato in legno o cartapesta.

E allora dato che la tradizione del culto dei santi a Palazzolo è davvero molto sentita quale occasione migliore se non una grande festa per celebrare tutti i santi, proprio nella giornata che da calendario è la vigilia di Ognissanti.

Così il 31 ottobre di ogni anno l’appuntamento atteso dai piccoli, ma anche dalle famiglie e dalle varie comunità parrocchiali. Il raduno nel pomeriggio nella chiesa più grande del paese, la Matrice, poi la celebrazione della messa che precede la processione per il paese, tra la musica della banda, canti e preghiere.

Questa, che è diventata una vera e propria tradizione, nasce nel 2017, quando i catechisti delle parrocchie e i parroci del paese decisero di dire “No” alla festa di Halloween che si stava diffondendo tra i piccoli.

E in quale modo, se non dedicando questa giornata, che nella cultura anglosassone è riservata al ricordo dei morti, a tutti i santi. Il primo anno è stata davvero una sorpresa e una grande emozione per i grandi e per i piccoli che hanno preso parte a questo evento.

Poi ogni anno l’iniziativa è stata ripetuta sempre con la stessa formula: l’appuntamento alla Matrice e la breve processione per il paese, accompagnata dalle bandiere e dai simboli delle varie parrocchie.

E se il primo anno venivano portate in processione solo le quattro varette dei santi principali del paese, di cui in estate si organizzano le tradizionali feste, negli anni al corteo sono stati aggiunti altri santi. Così alla processione partecipano anche bimbi che portano la Madonna del Soccorso, San Nicolò, San Pio e molti altri.

L’idea di realizzare questa iniziativa è stata suggerita dai ragazzi dei vari comitati parrocchiali che con i parroci di tutte le comunità hanno voluto ribadire la necessità di richiamare il senso cristiano di Ognissanti.

Una lunga processione in cui si cerca di mantenere il significato originario del culto ai santi. Ed è ciò che caratterizza la devozione che nei comuni siciliani ancora resiste, nonostante la modernità.

Fede che soprattutto viene trasmessa all’interno delle famiglie, che chiedono protezione e intercessione ai santi.

Allora se siete curiosi di vedere questa originale processione, appuntamento il 31 ottobre, alle 18, alla Matrice per invocare insieme ai bambini “E chi siemu tutti muti…evviva tutti i santi”.
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