CRONACA
Niente botti, anguria e babbaluci? Il Festino di Santa Rosalia (forse) cambia veste
Il virus sta costringendo l'amministrazione comunale a rivedere l'impianto della manifestazione più attesa dai palermitani: quando e come si farà, le ipotesi
Il carro di Santa Rosalia ai Quattro Canti di Palermo
Nulla, probabilmente, direbbe un palermitano ma anche i tanti turisti che vengono in città per vivere questa grandissima festa religiosa e insieme popolare che si svolge durante la notte del 14 luglio.
Il Coronavirus, però, sta costringendo il Comune a cambiare le carte in tavola e la più grande manifestazione cittadina adesso è in serio rischio.
L'impossibilità di creare assembramenti e di contenere la diffusione del Covid-19 costringerà con buona probabilità ad una revisione della modalità di svolgimento della festa. L'ipotesi più plausibile, se si volesse mantenere l'impianto organizzativo, è che il tutto possa essere spostato di data. Ma in gioco c'è anche la possibilità di una manifestazione a porte chiuse da trasmettere in streaming.
Al momento il dibattito è aperto, ci vorrà tempo per poter prendere una decisione definitiva, anche perché da qui a metà luglio potrebbero cambiare anche le regole nazionali. Certo è che i tempi sono stretti per mettere in moto l'intera macchina organizzativa come la si è sempre vista.
È indubbio che si dovranno trovare, con creatività e attenzione alla salute, modalità differenti per lo svolgimento della festa più attesa dai palermitani e non.
Per comprendere anche alcune ipotesi abbiamo scambiato due parole con padre Bucaro, resposabile dei Beni culturali della Curia e attore importante di tante manifestazioni culturali cittadine.
«Sotto il profilo religioso sarà il vescovo a decidere in base alle disposizioni in vigore - spiega il sacerdote - ma se devo dare un parere personale all'ambito complessivo del periodo del Festino, penso alla possibilità di riscoprire gli aspetti storici e intimi di questa festa.
Penso ad esempio ad un viaggio mediatico da trasmettere in tv o sui social in cui la peste che arriva dal mare si muove al contrario verso Palazzo dei Normanni, a differenza di come è stato il classico Festino.
Penso a un periodo lungo in cui le persone, senza assembramenti, possano vivere, grazie ai cerchi di distanziamento sociale e con l'aiuto di apposite app la storia della santa, rivederne con delle proiezioni sui palazzi le immagini e la storia. Perché no, visti gli spazi ampi, anche una mostra dei carri a Palazzo dei Normanni. Ma tutto questo - conclude Bucaro - dipenderà certamente dalle norme in vigore».
«Quel che è certo - spiega il sindaco di Palermo Leoluca Orlando - è che il Festino ci sarà. Non sappiamo ancora in che forma, ma certamente i palermitani, tutti i palermitani avranno modo di confermare e vivere ancora una volta la loro devozione per Santa Rosalia e per ciò che essa rappresenta per la nostra città.
Troveremo, insieme con l'Arcivescovado, il modo perché questa tradizione non solo viva, ma confermi la sua essenza di momento di liberazione per la città. Quali saranno le soluzioni pratiche è presto dirlo, ma certamente nessun palermitano dovrà rinunciare a questo momento che è al centro della nostra comunità».
«Di certo - aggiunge infine Vincenzo Montanelli che ha curato le ultime due edizioni del Festino - c'è che non si può organizzare un Festino di Santa Rosalia come le ultime due edizioni, ipotizzando nel suo complesso circa 1.000.000 di presenze. Ma è pur vero che qualcosa bisognerà fare e speriamo di essere di aiuto per realizzare quanto si sarà deciso. Rimaniamo fiduciosi che questo periodo così triste, rimarrà presto solo un brutto ricordo».
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