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Negli Usa per produrre il vaccino anti-Covid: chi è il siciliano a capo del team di Moderna

Andrea Carfì, a 50 anni, è il chimico a capo del team che in appena tre mesi di studi, è riuscito a creare uno dei vaccini che troveremo a breve sul mercato

Balarm
La redazione
  • 1 dicembre 2020

Andrea Carfì, il ricercatore siciliano a capo del team di Moderna

Il vaccino anti-Covid19 parla anche siciliano. È infatti originario di Vittoria il ricercatore che sta lavorando al vaccino che pone le basi per la futura lotta al Coronavirus.

Il ricercatore guida l'équipe di Moderna, Biotech USA. Andrea Carfì, a 50 anni, è il chimico a capo del team che in appena tre mesi di studi, è riuscito a creare uno dei vaccini che troveremo a breve sul mercato sanitario internazionale.

Figlio di un banchiere, il ricercatore ha lasciato il paese di Vittoria a 18 anni per poi laurearsi in chimica. «I miei mi hanno sempre incoraggiato a viaggiare e a studiare fuori - dice in un'intervista al Tg regionale della Rai - Bisogna cogliere al volo le occasioni, saper prendere anche dei rischi».

Di sicuro il motore della vita, e della professione, di Andrea Carfì è la curiosità e la voglia di conoscenza: è su questa spinta che ha girato tra Europa, prima in Francia e poi in Gran Bretagna, e America per approfondire gli studi che lo hanno portato ad essere, oggi, il capo del team di ricerca sulle malattie infettive dell’azienda Moderna di Cambridge, nello Stato americano del Massachusetts.
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Lo sappiamo, mancano spesso infrastrutture e opportunità, ma chissà che non ci sia un futuro anche per questo, come sta avvenendo per questo importantissimo vaccino.

Lo studioso Carfì, tuttavia, in questi anni lontano dalla sua terra non ha dimenticato le sue origini e torna ogni anno nella sua casa natale, ma di rientrare per lavoro non se ne parla.

Oltre alla curiosità, Andrea Carfì ha puntato sempre anche sulla validità dei progetti per giungere ad occupare il ruolo che riveste oggi. «Quando sono entrato a Moderna la compagnia era molto piccola ma l'idea sembrava molto interessante e allora mi sono buttato», spiega.

Di sicuro l'azienda non solo è cresciuta ma, anche grazie a questi ultimi studi sul potenziale vaccino anti-Covid, ha conquistato un posto di rilevanza nel panorama scientifico internazionale.

Moderna, infatti, è stata tra le prime aziende ad elaborare un vaccino sperimentale, avviando già il 16 marzo 2020 la fase1 di sperimentazione su 45 volontari.

IL PUNTO SUL VACCINO DI MODERNA
Intanto, dall'azienda arrivano buone notizie. Moderna ha infatti annunciato i risultati dei test di fase 3 dello studio Cove, spiegando che il suo vaccino ha dimostrato un'efficacia pari al 94,1% contro Covid-19, che può arrivare al 100% nei casi severi. L'analisi ha coinvolto 30.000 volontari, fra cui 196 casi di Covid-19, di cui 30 gravi.

Il prossimo passo consiste nella richiesta all'autorità statunitense per i farmaci Fda dell'autorizzazione per l'uso di emergenza, e all'Agenzia europea per i medicinali (Ema) di un'autorizzazione condizionata. Una volta che arriverà l'ok, le prime dosi potrebbero già essere distribuite negli Usa, al momento primo paese al mondo per numero di contagi.
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